Quando l’ICT si muove, lo fa a passo d’elefante.
Non è una novità: colossi e provider di area ICT sono da tempo entrati nel nostro piccolo mondo antico con capitali che le nostre imprese non possono neanche immaginare.
Tanto per intenderci:
il mercato ICT inquadra la vendita di tecnologie informatiche, telecomunicazioni e servizi.
Un mercato che, a livello globale, dovrebbe crescere del 2,6% in questo 2016, in rallentamento rispetto al già poco entusiasmante +3,8 del 2015.
E l’Italia è fanalino di coda, con una previsione di crescita dell’1,5% (il 2015 era andata anche peggio a causa delle diffuse insolvenze).
Se raffrontiamo questi dati con quelli del comparto sicurezza e automazione, diventa subito chiaro perché l’ICT stia invadendo il nostro campo: da noi va tutto molto meglio.
Un dato è però comune ai due mercati:
a trainare la crescita nell’ICT, come nella sicurezza, sono e saranno tecnologie innovative come cloud computing e IoT.
E se in entrambi i settori la concorrenza si farà sempre più agguerrita, sarà però il contenuto di innovazione a stabilire chi resterà sul mercato e chi no. Ma ...l’innovazione nasce dal knowhow, dalla competenza, dalla formazione.
E - spiace dirlo, ma - la sensazione è che in Italia siamo indietro anni luce rispetto solo ai colleghi britannici o tedeschi.
Lo notiamo alle fiere e agli happening internazionali: all’estero l’ICT è da anni nel DNA degli operatori del settore sicurezza.
Che fare dunque?
a&s Italy ha cercato di far penetrare il messaggio con gradualità, ma il fattore tempo è diventato ormai critico.
Ecco perché su questo e sui prossimi numeri troverete una rubrica di “ICT for dummies” che getta le basi tecniche e lessicali dell’Information Technology nei punti di tangenza rispetto alla sicurezza fisica: mandateci i vostri feedback!