Nel 2023, rispetto all'anno precedente, per il 73% delle imprese a livello globale risultano aumentate le perdite conseguenti a frodi informatiche. Il settore dei servizi finanziari risulta ancora più colpito, dato che la percentuale di organizzazioni che ha segnalato un aggravarsi della situazione è pari al 78%. Per quanto riguarda il nostro Paese, la percentuale di imprese che verifica un aumento delle frodi arriva all'80%, ed è il settore delle telecomunicazioni a soffrirne maggiormente.
Sono dati che emergono dal report di Experian “Forrester Fraud Research Report 2023” che raccoglie le opinioni di 308 responsabili della gestione delle frodi presso aziende che operano nei settori dei servizi finanziari, delle telecomunicazioni e dell'e-commerce in dieci paesi.
Secondo lo studio “AI research survey” condotto da Onfido, il 61% dei responsabili aziendali in Italia è certo che le frodi informatiche aumenteranno nell'immediato futuro.
Quali sono i fattori alla base dell'impennata di attacchi fraudolenti? Sono disparati: la persistente pressione finanziaria sui consumatori, le violazioni di dati che fanno trapelare informazioni sensibili nel dark web, la crescente diffusione presso il pubblico di strumenti di IA generativa che hanno agevolato l'esecuzione di processi fraudolenti, anche in assenza di competenze tecniche specifiche.
Gli attacchi in maggiore crescita
Stando a quanto emerge dallo studio, a far registrare una maggiore crescita sono stati gli attacchi con identità sintetica, con il 64% delle aziende dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni che hanno registrato un aumento. Seguono i furti d'identità e gli “account takeover”, ovvero accessi illegittimi all'account online di una vittima, con il 60% degli intervistati che segnala un aumento in entrambe le categorie.
Nel settore dell'e-commerce, le “friendly fraud”, ossia dispute illegittime aperte dal consumatore stesso, sono cresciute per il 59% dei retailer, seguite da attacchi con identità sintetica nel 54% dei casi.
Le sfide legate alla prevenzione - Secondo la ricerca, l'ostacolo più importante che riduce la capacità delle aziende di prevenire le frodi è la mancanza di strumenti per il “device fingerprinting”, ossia il riconoscimento sicuro dei dispositivi degli utenti.
Al secondo posto si pone la mancanza di una verifica biometrica dell'identità. Entrambe tali funzionalità sono divenute essenziali per prevenire le frodi, infatti i dati dei dispositivi consentono uno screening continuo e passivo dei comportamenti sospetti mentre il riconoscimento facciale consente una verifica attiva dell'identità attraverso la biometrica, considerata il metodo più affidabile per verificare l'identità digitale degli utenti.
Un aiuto dall'Intelligenza Artificiale - Anche il machine learning (ML) giocherà un ruolo importante nella fase di prevenzione. I risultati dell'indagine evidenziano come il ML sia diventato essenziale per la prevenzione delle frodi, in quanto consente di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, migliorando l'individuazione sia dei truffatori che dei clienti legittimi. Il ML fornisce anche la struttura analitica per la biometria comportamentale e il device fingerprinting che consente alle aziende di monitorare continuamente e passivamente i clienti senza impattare sull'esperienza utente: è questa la chiave per bilanciare la crescita dei ricavi con un'adeguata prevenzione delle frodi.
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