Con il voto favorevole della Camera del 22 giugno scorso, i deputati hanno dato il via libera al decreto legge 51 del 2023, che contiene la proroga della moratoria sui sistemi di riconoscimento facciale.
In Italia è pertanto confermato il divieto di installare sistemi di riconoscimento facciale, da parte di autorità pubbliche e privati, in luoghi pubblici e aperti al pubblico: l’emendamento, chiesto da deputati del Partito democratico, fa slittare la scadenza al 31 dicembre 2025 (era il 31 dicembre 2023), anche se la proposta è in attesa di ottenere il via libera in Senato.
La moratoria prorogata consiste in un esplicito e assoluto divieto di installare e usare dispositivi biometrici in negozi, sui cartelloni pubblicitari e in altri luoghi accessibili al pubblico, come palestre o piscine.
In riferimento al comparto pubblico, i Comuni dovranno sempre essere soggetti al giudizio del Garante della privacy prima di provvedere all’installazione di questi sistemi.
Non è tenuto invece a sottostare al parere del Garante l'autorità giudiziaria, fatta eccezione per il caso di “trattamenti effettuati” nell’esercizio “delle funzioni giurisdizionali nonché di quelle giudiziarie del pubblico ministero”.
Ricordiamo che il divieto al riconoscimento biometrico è inserito anche nell'Ai Act, il regolamento comunitario sull'intelligenza artificiale, votata di recente dal Parlamento europeo e ora sottoposta a negoziazione con Commissione e Consiglio.
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