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Diritto all’oblio, in vigore le nuove regole per gli imputati assolti

13/01/2023

Dallo scorso 1° gennaio, per legge, gli imputati che sono stati assolti o in seguito all’archiviazione del loro caso in un procedimento penale hanno diritto alla cancellazione del proprio nominativo dai motori di ricerca. È quanto prevede l’articolo 64-ter della legge Cartabia sul “Diritto all’oblio degli imputati e delle persone sottoposte ad indagini”.

Il Decreto legislativo 10 ottobre 2022 n.150 (Legge Cartabia), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17.10.2022, prescrive infatti che “l'imputato destinatario di una sentenza di proscioglimento o di non luogo a procedere e la persona sottoposta alle indagini destinataria di un provvedimento di archiviazione possono richiedere che sia preclusa l'indicizzazione o che sia disposta la deindicizzazione, sulla rete Internet, dei dati personali riportati nella sentenza o nel provvedimento, ai sensi e nei limiti dell'articolo 17 del Regolamento del Parlamento europeo 679 del 27 aprile 2016”.

Le richieste di cancellazione potranno essere tanto di preclusione alla indicizzazione, quanto di ottenimento della deindicizzazione. La competenza, in tal senso, sarà della cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento e che dovrà apporre e sottoscrivere l’annotazione prevista.

Un fatto inedito per l'Italia

Pur non trattandosi, a livello europeo, di nulla di nuovo, in Italia, non esisteva una specifica normazione che prevedesse un automatismo tra l’archiviazione, l’assoluzione e il diritto all’oblio, e spesso le richieste venivano spesso lasciate alla valutazione delle diverse testate, sulla scorta di quello che era previsto dal GDPR.

Dal 1° gennaio coloro che siano stati assolti all’esito di un processo penale o che abbiano visto archiviata la propria posizione potranno richiedere alle redazioni dei giornali di rimuovere il proprio nominativo da quella determinata vicenda giudiziaria, che potrà rimanere pubblicata ma senza gli estremi identificativi della persona che ne è stata protagonista.

Di fatto, digitando il solo nome e cognome della persona sui motori di ricerca, non sarà più possibile risalire ad indagini e processi a carico di una persona che ha visto la propria posizione archiviata o che è stata assolta.


maggiori informazioni su:
www.federprivcy.org



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