Le richieste di informazioni all'ufficio relazioni con il pubblico del Garante della privacy sono passate da 31.921 (anno 2011) a 15.040 (anno 2020). Opposta è invece la tendenza che riguarda segnalazioni e reclami: da 4.279 (del 2011) sono aumentate fino a raggiungere il numero 9.665, del 2020.
Questi esiti emergono da un'analisi dei dati statistici dell’attività del Garante della privacy, illustrati a Roma il 24 giugno 2022 nel corso della presentazione del nuovo volume “Risposte Privacy” edito da Federprivacy a cura di Antonio Ciccia Messina, con la prefazione di Baldo Meo, Direttore del servizio relazioni esterne e media del Garante per la protezione dei dati personali.
Come interpretare i flussi sulle richieste di informazioni e procedure correttive? In sostanza, gli interessati (persone, consumatori, utenti) formulano meno quesiti e innescano più procedimento di controllo e sanzionatori. Questo mette in evidenza che il livello del contenzioso o pre-contenzioso è correlata al grado di risposte che il sistema (autorità pubbliche, professionisti, associazioni e società civile) è capace di dare sui dubbi relativi all’applicazione della legge sulla privacy.
Più chiarezza implica meno litigiosità. L’applicazione della normativa sulla privacy, rimodellata dal Gdpr, sta entrando nel vivo e c’è il rischio di un incremento del contenzioso, con i conseguenti costi per i singoli, le imprese e per il sistema paese. Con più “risposte” si deflaziona il possibile contenzioso.
La ricerca delle “risposte privacy” ha generato l’idea del volume, un’opera che ha raccolto e schedato 333 provvedimenti del Garante adottati nel triennio 2019-2021. Grande parte dei provvedimenti da cui sono state tratte altrettante regole pratiche hanno riguardato le pubbliche amministrazioni (40,9%), seguite dai fornitori di servizi della società dell’informazione (13,4%). Segue il 10,5% dei provvedimenti schedati, che hanno una rilevanza generale e che hanno consigli e suggerimenti utili a tutti i titolari di trattamento, soggetti privati ed enti pubblici.
Il tema della sicurezza dei dati personali
Più di un terzo delle massime si occupa, poi, della sicurezza dei dati personali. In maggiore dettaglio: il 32,4% del totale delle massime esaminate (ovvero 108 massime su 333) risolvono questioni relative alla sicurezza privacy e sono distinte come segue:
- 46, in materia di disposizioni generali sulla sicurezza (art. 32 Gdpr)
- 31, in materia di data breach (violazione dei dati)
- 20 in materia di DPIA (valutazione di impatto privacy)
- 11 in materia di Consultazione preventiva (richieste al Garante nei casi di maggiore rischio per le persone)
Antonio Ciccia Messina, curatore del volume e autore di numerose massime ha dichiarato: “Risposte Privacy è un'esperienza editoriale, che ha solo notizie e nessuna opinione e che presenta 333 schede delle decisioni del Garante della privacy pronte da usare. Tutti, dagli esperti del settore alle persone comuni, dal professionista all’ente pubblico, dall’impresa all’associazione, hanno bisogno di soluzioni certe che ci sono e aspettano solo di essere scoperte. È ormai al tramonto la stagione del 'dipende' come non-risposta ai mille dubbi sulla privacy”.
Il breve commento di Nicola Bernardi, presidente Federprivacy, nel commentare la nuova opera ha sottolineato che “si colloca nell’ambito delle iniziative tese a far crescere e rafforzare la cultura e la prassi della privacy nel panorama globalizzato e virtuale del terzo millennio".
maggiori informazioni su:
www.federprivacy.org
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