5G ed edge computing. Il primo ormai non è più un nome: si sta diffondendo non solo tra tecnici e addetti ai lavori, ma anche nella nostra vita quotidiana. Quanti di noi, infatti, hanno ricevuto dai propri provider la notifica che il nostro smartphone non è idoneo a navigare sulle reti di ultima generazione, che sono, appunto, quelle a 5G, magari con relativa offerta di un dispositivo più performante? Meno noto, ma ugualmente utile, anzi, ormai indispensabile, è l’edge computing.
Una piccola spiegazione, proprio per “dummies”: l’edge computing sposta l’elaborazione dei dati dal cloud all’edge, cioè al margine, vicino all’utente finale. In pratica, non è più necessario sfruttare tutta la larghezza di banda di una rete per inviare dati, spesso anche molto pesanti, al cloud. Con un gioco di parole inglese che in italiano un po’ si perde, gli esperti dicono che stiamo passando, in pratica, dai data center ai centri di dati…
Annalisa Coviello prosegue nell'articolo che segue questa interessante trattazione.
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