MILANO - Uno studio condotto da Kaspersky a livello globale indica che oltre la metà degli italiani (58%) diffida dei servizi online che subiscono una violazione o un data breach.
Questa sfiducia aumenta nel caso in cui il servizio online faccia un uso improprio dei dati: il 65% degli italiani ha infatti dichiarato che non usufruirebbe più dei servizi del provider per paura che le proprie informazioni personali possano essere vendute a terzi. La maggiore consapevolezza degli utenti, circa le responsabilità delle aziende in materia di privacy, richiede una maggiore trasparenza sulla gestione dei dati.
"I risultati dell’indagine hanno dimostrato che gli utenti hanno sviluppato una maggiore consapevolezza per cui ora richiedono un livello più alto di trasparenza nella gestione della loro privacy. Questo è un aspetto che noi di Kaspersky abbiamo portato alla luce anche nel settore della cybersecurity e che sosteniamo e incoraggiamo fortemente. Infatti, abbiamo recentemente ricollocato la nostra attività di elaborazione dei dati in Svizzera. Dal nostro punto di vista questo cambiamento nell’atteggiamento degli utenti ci aiuterà a rendere l’elaborazione dei dati più sicura e trasparente in futuro. Le aziende dovrebbero essere consapevoli di quanto ignorare questo cambiamento potrebbe essere dannoso per la loro reputazione" - commenta Marina Titova, Head of Consumer Product Marketing presso Kaspersky.
Questo non significa che gli utenti sono contrari all'idea del data processing in generale. Il 66% degli intervistati è infatti consapevole che le app e i servizi digitali utilizzati rendano la vita più facile, anche se, considerando che i dati personali di un intervistato su venti (5%) sono stati condivisi in modo inappropriato da una terza parte - con conseguente diffusione di informazioni personali sensibili (45%) o perdita di denaro (50%) - ritengono che sia importante una maggiore cautela per il futuro.
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