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Kaspersky: oltre la metà degli italiani diffida dei servizi online che subiscono una violazione dei dati

23/04/2021

MILANO - Uno studio condotto da Kaspersky a livello globale indica che oltre la metà degli italiani (58%) diffida dei servizi online che subiscono una violazione o un data breach.

Questa sfiducia aumenta nel caso in cui il servizio online faccia un uso improprio dei dati: il 65% degli italiani ha infatti dichiarato che non usufruirebbe più dei servizi del provider per paura che le proprie informazioni personali possano essere vendute a terzi. La maggiore consapevolezza degli utenti, circa le responsabilità delle aziende in materia di privacy, richiede una maggiore trasparenza sulla gestione dei dati.

"I risultati dell’indagine hanno dimostrato che gli utenti hanno sviluppato una maggiore consapevolezza per cui ora richiedono un livello più alto di trasparenza nella gestione della loro privacy. Questo è un aspetto che noi di Kaspersky abbiamo portato alla luce anche nel settore della cybersecurity e che sosteniamo e incoraggiamo fortemente. Infatti, abbiamo recentemente ricollocato la nostra attività di elaborazione dei dati in Svizzera. Dal nostro punto di vista questo cambiamento nell’atteggiamento degli utenti ci aiuterà a rendere l’elaborazione dei dati più sicura e trasparente in futuro. Le aziende dovrebbero essere consapevoli di quanto ignorare questo cambiamento potrebbe essere dannoso per la loro reputazione" - commenta Marina Titova, Head of Consumer Product Marketing presso Kaspersky. 

Un timore costante, quello di essere monitorati

Attività svolte online come lo shopping, l’intrattenimento, la comunicazione, e il business, hanno fatto aumentare la consapevolezza degli utenti sulla grande quantità di dati offerti e sulle possibili conseguenze della loro disponibilità in rete.
Il 57% degli intervistati si rivela preoccupato che la propria attività online sia monitorata dai siti web o dai servizi online a cui accedono. Molti utenti esigono quindi una maggiore protezione dei dati sensibili, sia dalle imprese che dai governi.
Per quanto riguarda le aziende, il 63% degli italiani vorrebbe fossero più trasparenti quando si parla di trattamento dei dati mentre il 48% pensa che dovrebbero essere altrettanto trasparenti sul funzionamento della loro tecnologia. Analogamente, il 51% chiede che i governi siano più chiari sui processi di raccolta e gestione dei dati.

Questo non significa che gli utenti sono contrari all'idea del data processing in generale. Il 66% degli intervistati è infatti consapevole che le app e i servizi digitali utilizzati rendano la vita più facile, anche se, considerando che i dati personali di un intervistato su venti (5%) sono stati condivisi in modo inappropriato da una terza parte - con conseguente diffusione di informazioni personali sensibili (45%) o perdita di denaro (50%) - ritengono che sia importante una maggiore cautela per il futuro.

 

 

 


maggiori informazioni su:
www.kaspersky.com



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