MILANO - L'Italia, insieme a Grecia e Belgio, è tra i Paesi della Ue dove si registra la minore consapevolezza sull'esistenza del Regolamento generale della protezione dei dati (Gdpr). A essere "peggio" è soltanto la Francia. Questo dato emerge da un Eurobarometro diffuso dalla Commissione europea, in occasione dell'anniversario dell'entrata in vigore del Regolamento generale della protezione dei dati (Gdpr).
Secondo il rilevamento, i Paesi dove i cittadini risultano più informati sono Svezia (90%); Olanda (87%); Polonia (86%); Cechia (85%) e Slovacchia (83%). Nella parte finale della graduatoria si trovano invece: Grecia e Cipro (58% ciascuno); Belgio (53%); Italia (49%); e Francia (44%). Dallo studio emerge inoltre che il 57% degli europei è a conoscenza che nel proprio Paese c'è un'Autorità responsabile per la protezione i loro diritti sui dati personali: il 20% in più rispetto a febbraio 2015.
Questa consapevolezza tra i cittadini è considerata "un segnale molto incoraggiante". Quasi sei persone su dieci sanno che esiste un'autorità per la protezione dei dati personali nel loro Paese e questo rappresenta un aumento significativo e positivo rispetto al 2015, quando erano quattro persone su dieci.
Il Gdpr fornisce alle autorità gli strumenti per combattere le violazioni: in un anno, il neo-costituito Comitato europeo per la protezione dei dati ha registrato oltre 400 casi transfrontalieri in Europa, a conferma di un vantaggio supplementare offerto dal regolamento, poiché "la protezione dei dati non si ferma ai confini nazionali", come hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta il vicepresidente della Commissione europea al Mercato unico digitale, Andrus Ansip e la responsabile della Giustizia Vera Jourová.
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