lunedì, 29 aprile 2024

W la Privacy

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Garante Privacy, no al riconoscimento facciale per controllo presenze dei lavoratori

11/04/2024

Il riconoscimento facciale per controllare le presenze sul posto di lavoro viola la privacy dei dipendenti e allo stato attuale nessuna norma consente l’uso di dati biometrici, come prevede il Regolamento, per svolgere questa attività.

E' questo il motivo che ha indotto il Garante privacy a sanzionare cinque società - impegnate a vario titolo presso lo stesso sito di smaltimento dei rifiuti - con sanzioni rispettivamente di 70mila, 20mila, 6mila, 5mila e 2mila euro, per aver trattato in modo illecito i dati biometrici di un elevato numero di lavoratori. L’Autorità, intervenuta a seguito dei reclami di diversi dipendenti, ha anche evidenziato i particolari rischi per i diritti dei lavoratori connessi all’uso dei sistemi di riconoscimento facciale, alla luce delle norme e delle garanzie previste sia nell’ordinamento nazionale che in quello europeo.

Ulteriori violazioni

L’attività ispettiva svolta dal Garante in collaborazione con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, ha fatto emergere anche altre violazioni da parte delle società. L’Autorità ha infatti accertato che tre aziende avevano condiviso per più di un anno lo stesso sistema di rilevazione biometrica, oltretutto senza aver adottato misure tecniche e di sicurezza adeguate. Lo stesso “sistema”, considerato illecito dall’Autorità, era utilizzato presso altre nove sedi in cui una delle società sanzionate era operativa. Le aziende, infine, non avevano fornito una informativa chiara e dettagliata ai lavoratori e non avevano effettuato la valutazione d’impatto prevista dalla normativa privacy.

Ad avviso del Garante, le aziende avrebbero dovuto utilizzare sistemi meno invasivi per controllare la presenza dei propri dipendenti e collaboratori sul luogo di lavoro, come ad esempio il badge. Oltre al pagamento delle sanzioni, il Garante ha ordinato la cancellazione dei dati raccolti illecitamente.


maggiori informazioni su:
www.federprivacy.org



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