"Emergenza rifiuti a Roma”, “Sequestrata discarica abusiva”: sono titoli che, tristemente, ci siamo abituati a leggere tra le pagine di cronaca. Del resto, secondo l’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani Ispra, in Italia vengono prodotte annualmente circa 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani – una mole imponente, che ancora si fatica a gestire e smaltire.
Le tecnologie di videosorveglianza possono rappresentare un valido aiuto, e non solo per quanto riguarda l’emergenza rifiuti. Sistemi basati su video di rete, sensori e analisi aprono svariate prospettive in termini di monitoraggio ambientale: dal controllo della qualità dell’aria all’inquinamento acustico, passando per le analisi metereologiche e la gestione delle risorse idriche. (Questo tema verrà approfondito dall'autore in un'altra occasione - ndr)
Lotta all’abbandono illegale di rifiuti e protezione delle discariche autorizzate
L’abbandono dei rifiuti, oltre a essere un atto di profonda inciviltà, è un reato punibile ai sensi del “Testo Unico Ambientale”, come viene impropriamente detto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con sanzioni che oscillano tra i 2600 e i 26000 euro, ed eventualmente l’arresto (da tre mesi a due anni in base alla pericolosità dei rifiuti abbandonati).
Ciononostante, gli scaricatori di rifiuti continuano ad agire ai bordi delle nostre strade. Cogliere i colpevoli sul fatto e identificarli è molto complesso ma, a questo scopo, la videosorveglianza può essere di decisivo supporto per gli enti locali: attraverso l’installazione in aree problematiche di telecamere fisse o temporanee con applicazioni di intelligenza artificiale è infatti possibile ottimizzare il monitoraggio e la rilevazione delle attività illecite. In che modo? “Catturando” gli eventi, classificando la presenza di persone e veicoli e monitorando il relativo tempo di permanenza.
In questo modo, le telecamere diventano un’arma importante contro l’abbandono dei rifiuti o il rovesciamento e il danneggiamento, a scopo di vandalismo, degli appositi contenitori di raccolta, consentendo di identificare i responsabili e di raccogliere prove utili per le conseguenti azioni legali. Inoltre, svolgono un’ovvia funzione di deterrenza, contribuendo ad evitare la ripetizione e l’escalation delle azioni illecite.
Nelle discariche autorizzate, il vantaggio strategico portato dalla videosorveglianza di rete risiede invece principalmente nella prevenzione: per esempio, sfruttando la tecnologia termografica combinata con la videoanalisi è possibile controllare e rilevare precocemente i segnali di pericolo d’incendio. I luoghi in cui vengono accumulati ingenti quantità di rifiuti possono trasformarsi rapidamente in una minaccia per la salute pubblica (ad esempio, per il proliferare di ratti, batteri, malattie, ecc.), oltre a rappresentare appunto per definizione, come già accennato, una zona ad elevato rischio di incendio, a causa della presenza di sostanze infiammabili, carta, mozziconi di sigaretta non spenti, e altro ancora.
Per prevenire questi potenziali pericoli diviene cruciale la predisposizione, nelle discariche comunali e nei depositi di materiale indirizzato al riciclo, di sensori di rilevamento: questi strumenti possono inoltre, ad esempio, misurare il livello di riempimento del sito e inviare, se necessario, un segnale per l’organizzazione del ritiro.
(Articolo di Andrea Sorri, Segment Development Manager, Smart Cities di Axis Communications)
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