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Sicurezza informatica, mancano 3,5 milioni di lavoratori specializzati

Sicurezza informatica, mancano 3,5 milioni di lavoratori specializzati
11/07/2022

Reperire personale preparato, in grado di prevedere e gestire attacchi informatici, rappresenta una delle principali sfide per la cybersecurity. La domanda di personale adeguatamente formato è molto superiore all’offerta e si stima che nel mondo manchino 3,5 milioni di posti di lavoro nella sicurezza informatica

A Palazzo Chigi è stata da poco presentata la Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026, predisposta dall’Agenzia preposta (ACN): 82 misure incentrate sull’agevolazione di una maggiore collaborazione pubblico-privato.

Il Governo intende infatti intensificare i progetti di sviluppo tecnologico per raggiungere un livello più elevato di autonomia strategica e, quindi, garantire al nostro Paese una maggiore sovranità digitale. Le motivazioni alla base di tale intervento sono facilmente riconducibili alla preoccupante crescita delle minacce informatiche e delle relative interruzioni da esse causate. Gli attacchi informatici sono in grado di causare danni gravissimi a enti e istituzioni, sia pubblici che privati e di determinare ripercussioni significative sulle capacità operative di queste organizzazioni e sul pubblico stesso.  

Gli attacchi rivolti alle tecnologie operative

In questo contesto, i responsabili IT e di Automazione Industriale non possono più permettersi di trascurare i rischi associati ai cyber attacchi rivolti alle tecnologie operative (OT), che includono l’uso di hardware e software per monitorare e controllare processi fisici, dispositivi e infrastrutture di fabbrica.  La tecnologia operativa è in genere utilizzata in molti settori industriali, tra cui manufacturing, oil&gas, generazione e distribuzione di energia elettrica, aeronautica, settore marittimo, settore ferroviario e servizi pubblici.

Il mondo industriale si è trovato all'improvviso a dover adattare le proprie attrezzature, un tempo indipendenti, a un approccio totalmente interconnesso, senza che vi fosse una reale “visione” di quanto questa progressiva digitalizzazione avrebbe impattato in termini di sicurezza informatica. Con questa digitalizzazione, il mondo OT è esposto a rischi per i quali non era preparato e che possono mettere a repentaglio la sicurezza dell’intera supply chain. Tali attacchi possono avere un impatto diretto sulla produzione e focalizzarsi sulla sicurezza OT è diventato fondamentale per prevenire l’interruzione della produzione e garantire la safety umana e ambientale. 

Domenico Dominoni, Director of Sales, south Europe di Claroty:  L’aumento delle minacce informatiche ha portato a galla un’importante realtà, ovvero il gap tra domanda e offerta all’interno della security: a livello mondiale si stima che siano necessari 3,5 milioni di lavoratori specializzati nella sicurezza informatica. Solo in Italia sono circa 100mila i professionisti introvabili (...)

Questo gap aumenta ulteriormente se si parla di professionisti nel campo della sicurezza specializzata in tecnologia operativa (OT). Secondo un sondaggio globale condotto da Pollfish nel settembre 2021, il 90% degli intervistati afferma di voler assumere più professionisti della sicurezza informatica industriale e all'incirca lo stesso numero (88%) afferma che è stato difficile trovare abbastanza candidati con le competenze e l'esperienza necessarie per gestire correttamente la sicurezza informatica di una rete OT.  Per poter colmare questa lacuna è pertanto necessario attivarsi su più fronti: università, governo, e all'interno delle aziende stesse". 

Applicando le adeguate competenze, conoscenze istituzionali e i progressi tecnologici, Claroty è in grado di fornire alle organizzazioni gli strumenti necessari per accelerare gli sforzi volti a proteggere gli ambienti OT critici, costruendo al contempo una forza lavoro di sicurezza informatica OT sempre più robusta. Non esistono soluzioni semplici per colmare il divario di talenti nella sicurezza informatica OT, ma è possibile mobilitarsi per attivare formazione incrociata con ingegneri o tecnici OT per il personale IT già presente in azienda.

In alternativa è possibile vagliare eventuali programmi di aggiornamento e certificazione offerti da college o università locali, nonché da programmi Governativi. Infine, affidarsi alla tecnologia disponibile è sicuramente un modo intelligente per superare il gap di figure specializzate.


maggiori informazioni su:
www.claroty.com


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