Con Regolamento 1/2000, l’Autorità Garante ha disciplinato la propria organizzazione e il proprio funzionamento. Tra le altre cose, citando l’articolo 2, comma 1, lett. c) di detto Regolamento, l’Autorità Garante definisce per se stessa gli obiettivi e i programmi da realizzare e ne indica le priorità. Per farlo, come indicato dall’articolo 4 del Regolamento 1/2019, con cadenza almeno semestrale, determina la programmazione delle attività ispettive.
Perché questo dovrebbe interessare gli operatori del settore videosorveglianza?
Semplicemente perché con determinazione del 22 luglio 2021, l’Autorità Garante ha programmato accertamenti nell’ambito di trattamenti di dati biometrici per il riconoscimento facciale anche mediante sistemi di videosorveglianza e trattamenti di dati personali nel settore della c.d. “videosorveglianza domestica” e nel settore dei sistemi audio/video applicati ai giochi (c.d. giocattoli connessi).
In pratica, quindi, l’attività ispettiva programmata con la deliberazione in argomento riguarderà n. 60 accertamenti ispettivi di iniziativa effettuati anche a mezzo della Guardia di finanza. Dunque, l’Autorità Garante individuerà 60 diversi
Titolari del trattamento presso i quali “recarsi” per verificare che gli stessi si siano adeguati alla normativa vigente. Ricordiamo che sulla base della complessiva cornice normativa all’interno della quale si inscrivono i poteri di indagine del Garante, il Dipartimento attività ispettive, se del caso con l’ausilio della Guardia di finanza, con ordine di servizio sottoscritto dal dirigente può controllare, estrarre ed acquisire copia dei documenti, anche in formato elettronico; richiedere informazioni e spiegazioni; accedere alle banche dati e agli archivi; acquisire copia delle banche dati e degli archivi su supporto informatico. Rendersi compliance è, oggi, più che mai improrogabile.
(Articolo di Avv. Domenico Battaglia, Dpo Ordine Avvocati Bolzano, Qualificato in transizione digitale e Data Governance)
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