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Cyber attacchi, nel I° trimestre 2021, +612% rispetto allo scorso anno

20/05/2021

MILANO - Dal mese di gennaio a quello di marzo, in Italia, si sono registrati 349 eventi tra cyber-attacchi, incidenti e violazioni della privacy, con una crescita del 47% rispetto al trimestre precedente. Il dato risulta superiore di sette volte a quello che ha caratterizzato i primi tre mesi del 2020.

Il trend degli attacchi informatici è quindi in crescita, come confermato dal primo Exprivia Threat Intelligence Report del 2021, elaborato dall'Osservatorio cybersecurity di Exprivia. Gli attacchi sono stati compiuti soprattutto nelle regioni del centro e nord Italia; è minimo il distacco che si registra tra le regioni del sud Italia rispetto al centro; rislutano 317 gli eventi registrati nelle regioni settentrionali, 303 quelli che hanno colpito il centro e 295 il sud.

Numeri che inquietano

A dare la possibilità di azione al cybercrime sono diversi fattori: l'incremento dello smartworking e l'utilizzo dei servizi online. Il mese con il maggior numero di eventi (124) è stato il primo dell'anno, a febbraio gli incidenti sono scesi a 104, per poi risalire a marzo a 121 tra attacchi, incidenti e violazioni privacy.

Quanto risulta preoccupante è il fatto che, in base agli esiti della ricerca, si stima che oltre il 75% delle minacce informatiche siano di "nuovo tipo" e questo rende inefficaci metodi non aggiornati di cyber-difesa. Il phishing nelle diverse varianti risulta la tecnica di attacco più utilizzata. In dettaglio, nei primi mesi dell'anno in corrso è aumentato del 1140% il numero di attacchi rispetto al primo trimestre 2020, mentre l'incremento è stato del 57% per gli incidenti e del 70% per le violazioni della privacy.

In diminuzione gli attacchi andati a segno

Dalla lettura del report emerge però anche un dato più confortante: attacchi e incidenti continuano a decrescere, nel senso che gli attaccanti devono spendere di più, o semplicemente provarci più a lungo per avere successo, e che chi si difende è meglio preparato o meno sorpreso da un attacco.

L'analisi condotta dagli esperti di Exprivia evidenzia come il numero medio di incidenti, ovvero attacchi andati a buon fine, registra una flessione del 18% rispetto al trimestre precedente, rimanendo comunque costante in media rispetto all'intero anno 2020. Le violazioni della privacy sono invece in aumento, come attestano le multe del Garante, che segnano un +55% rispetto al trimestre precedente. Secondo l'Osservatorio Exprivia, nei primi mesi del 2021 il Covid-19 non costituisce più la prima tematica utilizzata dagli hacker per colpire le vittime. Rilsutano più gettonati temi relativi alla sfera del trattamento dei dati personali, a seguire vi sono il banking online e la Dad (Didattica a distanza).

I settori interessati

Il settore più colpito dai cyber-criminali è quello software/hardware, con 98 eventi (quasi quintuplicati rispetto allo scorso trimestre): fenomeni che colpiscono app di messaggistica istantanea, sistemi operativi, piattaforme di videoconferenza, social network e dispositivi utilizzati sia in ambito industriale che privato. Seguono il settore finance che, con 81 fenomeni segnalati, raddoppia gli eventi rispetto al precedente trimestre 2020, e la pubblica amministrazione in leggero calo (-6%).

Nei primi tre mesi dell'anno, cresce nuovamente l'interesse degli hacker per il settore healthcare, cioè della salute, ancora sotto scacco con la terza ondata della pandemia, che aumenta di dieci unità rispetto ai tre mesi conclusivi del 2020.

Il furto di dati

La sottrazione di dati rappresenta il danno più grave causato dai criminali - a questo riguardo deve ancora crescere la consapevolezza da parte delle aziende che i dati sono "necessari" al business e che è di essenziale importanza saperli proteggere -  con il 70% dei casi tra gennaio e marzo, mentre la sottrazione di denaro, in aumento del 40%, occupa la seconda posizione. Al terzo posto risultano le violazioni dei dati personali, in calo del 10% circa rispetto all'ultimo trimestre del 2020.


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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