MILANO - L’uso di badge e transponder per identificare in modo automatico le persone nei sistemi elettronici di controllo accessi non è per nulla sicuro. Questi “oggetti”, infatti, si prestano potenzialmente a commettere diversi reati (anche gravi).
Come entrare in un’area riservata o a rischio al posto di un collega, usufruire di un servizio che non spetta, attestare la falsa presenza al lavoro... Se la biometria (che garantirebbe la massima certezza d’identificazione) non è sempre consentita per via della privacy (oltre che dei costi), si può fare qualcosa per arginare il problema dello scambio del badge, malcostume sempre più diffuso?
Curato dalla Redazione di Secsolution Magazine il tema viene approfondito nell'articolo che segue: https://www.secsolution.com/articolo.asp?id=891
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