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GDPR, “tallone d’Achille” o risorsa per il mercato biometrico? L’analisi di Frost & Sullivan

12/09/2019

NEW YORK, NY (USA) – Come reagirà il mercato biometrico alla regolamentazione della privacy? Nell’era del GDPR, applicato dal 2018, privacy e protezione dei dati sono diventate delle vere e proprie parole d’ordine nell’ecosistema digitale europeo. In Svezia, l’autorità preposta alla data protection ha recentemente inflitto la prima multa, pari a circa 20.000 dollari, a una scuola superiore, rea di aver introdotto, in via sperimentale, tecnologie di riconoscimento facciale su un gruppo ristretto di studenti, al fine di monitorarne la presenza. Il ricorso a tali strumenti è avvenuto con il consenso degli stessi alunni, ma questo non è servito ad ammorbidire la linea dura dell’Authority. Il caso della High School svedese mostra chiaramente come il GDPR non riguardi soltanto società al top, ma anche attività di piccole dimensioni che "gestiscono male" i dati e quindi violano i dettami della nuova normativa. 

Frost & Sullivan rileva in Europa altri casi d violazione, segnalati in particolare in Bulgaria e Austria e riportati sul web, con sanzioni simili applicate dalle rispettive agenzie locali per la protezione dei dati, incaricate di far rispettare il GDPR.

Biometria, tecnologia necessaria

Veniamo ora alla domanda iniziale. L’attuale situazione generata dal GDPR affonderà il mercato biometrico?  Probabilmente no, è la risposta di Aravind Srimoolanathan, Senior Research Analyst - Aerospace, Defence & Security presso Frost & Sullivan – ma solleva preoccupazioni che richiedono risposte esaurienti, perché si possa continuare a promuovere gli enormi benefici associati alle tecnologie biometriche.  

Le sfide nella gestione dell'identità nel mondo moderno attraverso metodi convenzionali, come carte d'identità e PIN / password, non riescono a soddisfare i requisiti di efficienza, affidabilità e sicurezza. La richiesta in aumento esponenziale di sistemi di gestione degli ID e controllo degli accessi basati sulla biometria determina la necessità di superare tali sfide. Le tecnologie biometriche e, tra queste, il riconoscimento facciale hanno il vantaggio di limitare l'accesso fisico e informatico non autorizzato, prevenendo i furti di identità, migliorando la sicurezza pubblica e promuovendo processi che garantiscono maggiore sicurezza, convenienza e profitti.

Tecnologie biometriche a prova di GDPR

L’analisi di Frost & Sullivan condotta a tutto campo nel settore indica che le tecnologie biometriche sostituiranno i metodi convenzionali di Identity and Access Management negli anni a venire; il punto non è se questo succederà, ma quando. I fornitori e gli operatori di queste tecnologie devono creare soluzioni conformi e processi di progettazione sicuri, che, per i dati raccolti e quelli generati, siano allineati con l'etica del GDPR e la relativa governance.

Nel breve termine, tuttavia, di fronte a un’impennata dell'adozione delle tecnologie biometriche, Frost & Sullivan prevede che assisteremo a un aumento del numero di casi di violazione del GDPR, a causa della comprensione parziale e / o impropria delle normative sulla privacy.  Il rischio che le ingenti multe possano rallentare il ritmo della diffusa adozione delle tecnologie biometriche è concreto, ma la strategia di adeguamento degli operatori guiderà una domanda sana.

Così facendo, da “tallone d'Achille” quale potrebbe rivelarsi per il mercato biometrico, il GDPR e i principi che l’hanno ispirato possono alimentare la proposta di valore delle future tecnologie biometriche. I regolamenti stanno davvero definendo il mercato biometrico – conclude l’analista di Frost & Sullivan – tuttavia, questo processo potrebbe rivelarsi più positivo di quanto molti pensino.

 

    


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