MILANO - Spesso le amministrazioni cittadine utilizzano sistemi di gestione video o altre piattaforme per visualizzare filmati, proteggere persone e proprietà, analizzare incidenti, valutare il livello di sicurezza urbano e determinare le misure adeguate rispetto ad eventi specifici (disastri naturali, interruzioni nei trasporti o in altri servizi municipali) o altre minacce alla sicurezza pubblica. Per gestire la sicurezza della città vengono anche utilizzati dati provenienti da sistemi antintrusione, controllo accessi, building automation e antincendio, insieme naturalmente alla videosorveglianza.
Le città che implementano questo approccio “connesso” nei confronti della sicurezza e che utilizzano numerose fonti di dati sono denominate safe city. La maggior parte di esse possiede un’infrastruttura comune ed opera utilizzando sensori e/o telecamere in una rete municipale condivisa. Con l’utilizzo di questi sensori e dei dati sintetizzati provenienti dai numerosi e diversi dispositivi attraverso un’unica interfaccia, i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine possono disporre di una panoramica completa della sicurezza nelle loro aree di competenza.
Per approfondire il tema, si può leggere l'interessante articolo di Per Björkdahl, Presidente dell’ONVIF Steering Committee al seguente link:
http://www.secsolution.com/articolo.asp?id=436
Corsi in programmazione riconosciuti per il mantenimento e la preparazione alla certificazione TÜV Italia
WebinarLa cybersicurezza dei sistemi di videosorveglianza
Corso riconosciuto da TÜV Italia
Scenari, tecnologia e formazione sulla sicurezza in formato audio
Un'immersione a 360 gradi nella realtà dell'azienda