Luca Bolognini, Presidente Istituto Italiano per la Privacy, parla di “corsa”, una corsa iniziata con l'entrata in vigore del nuovo Regolamento privacy europeo. Due anni per l'adeguamento sono infatti pochi, vista la quantità di adempimenti che le imprese e gli enti dovranno affrontare. Bolognini parla anche di “rivoluzione” perché il Regolamento aggiunge estratti regolamentari, normativi che uniscono i 28 paesi europei e non esclude molte regole nazionali già esistenti e anche future.
Dobbiamo aspettarci una complicazione per la compliance delle aziende, ma anche aspetti positivi, come il fatto che i diritti degli interessati, di noi tutti come persone fisiche, saranno più protetti, in un'era del “tutto digitale”, nella quale ovunque ci muoviamo l'Internet delle cose, le smart city, i big data ci monitorano, ci tracciano, generano informazioni su di noi e in alcuni casi addirittura dati nuovi su di noi, che noi stessi ignoriamo e che possono essere trattati da terze parti in ogni parte del mondo.
Questo Regolamento dovrebbe rendere il tutto più tutelato, perché ci introduce in un'era del diritto della protezione dei dati da intendere non come un diritto della solitudine, bensì come diritto della condivsione delle informazioni, del sé, in maniera più protetta e vicina all'essere umano digitale.
Per ascoltare l'intervista: http://www.secsolution.com/audiovideo.asp
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