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W la Privacy

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Finti rimborsi dell'Agenzia delle Entrate: la violazione della privacy arriva via mail

06/08/2015

ROMA - Se un tempo il pericolo poteva essere quello di incappare nel borseggiatore dietro l'angolo della strada di quartiere, adesso, sempre più spesso, la truffa è in agguato sul web. E per essere ancora più credibile agli occhi delle vittime, cosa c'è di meglio per un criminale che presentarsi nei panni dell'Agenzia delle Entrate?

Nelle ultime ore, comunicazioni di presunti rimborsi da parte del fisco stanno, infatti, arrivando a migliaia di utenti, in questo periodo vittime più vulnerabili del solito a causa della maggiore rilassatezza dovuta alle vacanze, e magari con l' illusione che sia volta buona, con il miraggio di ricevere dei soldi dallo Stato. Purtroppo, non è così.

Queste comunicazioni avvertono, infatti, il contribuente che è stata riconosciuta una presunta restituzione di denaro per tasse pagate in eccesso rispetto al dovuto, e lo invitano a cliccare su un link di accesso ad un allettante 'Rimborso fiscale', che consentirebbe di avviare il processo di elaborazione di restituzione di importi significativi, anche 500 euro o più. In realtà, si tratta di un tentativo di truffa informatica architettato dai cybercriminali per entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate, come ad esempio i dati personali relativi alla carta di credito, oppure in altri casi bloccare il computer prendendo in ostaggio i dati in esso contenuti, e chiedere un vero e proprio riscatto per riaverli.

A segnalare gli episodi di nuovi tentativi di phishing (termine angolofono dietro il quale si nasconde un tipo di truffa via Internet attraverso la quale un hacker cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali sensibili) è Federprivacy sul proprio sito.

L'Agenzia delle Entrate è ovviamene estranea all'invio di questi messaggi e, come al solito, la raccomandazione è quella di non dare seguito al loro contenuto, di adottare le necessarie cautele, avendo naturalmente sempre installato sul pc o sul mobile device che si utilizza un antivirus efficace ed aggiornato. L'Agenzia delle Entrate non invia mai comunicazioni del genere via e-mail ai contribuenti, figuriamoci se scrive per dare indietro dei soldi nel bel mezzo del mese di agosto.

 


maggiori informazioni su:
www.federprivacy.it



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