MILANO – Lo scorso 12 novembre si è tenuta la Giornata della sicurezza 2015 a cura dell’ABI. L’OSSIF, il Centro di Ricerca dell’ABI per la sicurezza Anticrimine, ha come di consueto presentato i dati completi per l’anno 2014 e i primi dati per l’anno in corso, aggiornati al primo semestre 2015.
Nell’occasione è stato anche presentato il Rapporto intersettoriale sulla Criminalità predatoria 2015, che riguarda le banche e altri settori esposti quali le poste, le tabaccherie, le farmacie, la distribuzione moderna organizzata, gli esercizi commerciali, i distributori di carburante, il trasporto valori.
In riferimento al settore bancario, dai dati del 2014 e da quelli relativi ai primi nove mesi del 2015, è da rilevare il fatto che la tendenza al rallentamento degli assalti in banca si è fermata segnalando, invece, alcuni aspetti di ripresa del fenomeno.
Leggendo i dati del Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria 2015, risulta che le rapine in banca sono calate a 791 nel 2014, rispetto alle 1246 del 2013. Il calo, pur significativo, ha iniziato a fermarsi, con segnali di inversione della tendenza, già nel corso di quell’anno. Non si conosce con certezza il numero delle rapine compiute nei primi nove mesi del 2015, ma è molto probabile che la cifra definitiva superi le 580 unità riportate, così come è già avvenuto in analoghi casi in passato.
Qualche considerazione in merito è stata fatta, alla luce dei dati riportati, da Prevenzione Rapine e Furti. Le rapine in banca non hanno superato gli assalti ai bancomat, come previsto l’anno scorso, e i due fenomeni sembrano destinati a integrarsi e non a sostituirsi l’uno rispetto all’altro. Gli assalti ai bancomat rimangono l’emergenza del settore bancario, anche se i metodi dei criminali sono cambiati, essendosi verificato un deciso incremento degli interventi di rimozione dei bancomat (30,1%), rispetto all’uso degli esplosivi (37,3%. La zona di maggiore allarme è l’area Lazio/Campania.
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www.prevenzionerapine.it
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