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Decisione Garante: sistemi di lettura impronte digitali in azienda solo se necessario

25/02/2011

ROMA - Una recente decisione del Garante ha respinto le richieste di verifica preliminare con cui due società, un'impresa di autotrasporti e la sua capogruppo, chiedevano di poter usare un meccanismo di autenticazione biometrico delle impronte digitali. Le imprese che intendono adottare sistemi di lettura delle impronte digitali per verificare che i propri dipendenti siano in servizio, devono prima dimostrare che non possono essere utilizzati sistemi meno invasivi. Tale procedura avrebbe dovuto riguardare i lavoratori addetti al controllo degli automezzi e il personale di guida. Il rilevamento delle impronte avrebbe evitato eventuali condotte irregolari, come lo scambio di badge che attestano la presenza in servizio, e avrebbe quindi meglio garantito l'incolumità degli utenti e del personale viaggiante. Nel corso dell'istruttoria è però emerso che i tradizionali metodi di controllo si erano dimostrati in grado di garantire questa verifica, evidenziando come non fosse necessario introdurre sistemi così invasivi. Il loro impiego era stato richiesto anche per accedere ai locali dove erano custodite le banche dati cartacee e informatiche con i dati personali dei dipendenti. Gli accertamenti effettuati dal Garante hanno rivelato come tali dati non richiedessero particolari sistemi di controllo, essendo informazioni in genere elaborate dagli uffici amministrativi di ogni azienda. La richiesta delle due società è stata dunque respinta e l'Autorità ha ritenuto opportuno ribadire che l'utilizzo di sistemi di riconoscimento così elaborati è possibile solo in casi particolari, quando non siano sufficienti strumenti alternativi e soprattutto se la raccolta delle impronte digitali risulta davvero necessaria.

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