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Attenzione: anche in estate le truffe online sono in agguato

02/09/2014

MILANO – Durante la pianificazione delle vacanze online ci si può imbattere in truffe. MarkMonitor offre consigli per evitare di cadere nelle trappole tese da siti fraudolenti che vendono prodotti contraffatti o “servizi”, fingendosi venditori legittimi. La proliferazione delle offerte turistiche last minute per l'acquisto di soggiorni in hotel o pacchetti viaggio all'estero e la proposta online di sconti e offerte interessanti per l'acquirente creano il terreno fertile per cyber-squatter. Questi utilizzano alcuni dei più noti marchi del mondo dell'ospitalità e deviano una parte del traffico delle potenziali visite dei clienti verso le pagine di prenotazione online dei canali partner dei marchi, attraverso tecniche di marketing sui motori di ricerca. I cyber truffatori e i falsari sono consapevoli della ricerca delle offerte in rete, soprattutto nei periodi di alta stagione. I consumatori affrontano il rischio di effettuare una prenotazione da uno degli operatori chiamati “fantasma”, in genere situati in altri paesi, che offrono agli utenti un bonus per la prenotazione. Quest'ultima si rivela non essere valida o prevede cancellazioni senza preavviso al cliente. Si tratta di esperti nel traffico che intercettano i consumatori che cercano prodotti a buon prezzo con parole chiave legate al marchio o a una destinazione online, termini come “offerta” o “last minute”. Come cautelarsi? Una categoria di siti a rischio è quella che offre viaggi o soggiorni con sconti troppo elevati e prezzi ben al di sotto del mercato. Talvolta non esistono nemmeno i servizi o gli alloggi promessi. Vi sono siti che si offrono ai consumatori con intenzioni legittime, ma se il sito web in questione non dispone di risorse e non ha una società registrata alle spalle, nel momento in cui si verifica un problema con il contratto di servizio, il cliente può perdere il viaggio, senza riuscire a recuperare il suo denaro e senza potersi rivalere su alcuna agenzia ufficiale.


Un'analisi con dati allarmanti

MarkMonitor ha reso disponibile un report che riporta cifre davvero preoccupanti. Il Brandjacking Index®, incentrato sulla prenotazione di hotel online, rivela che il traffico online perso a vantaggio della concorrenza nonché il pagamento di commissioni inutili costa agli hotel di tutto il mondo 2,2 miliardi di dollari all’anno. Oltre 580 milioni di visite da parte di viaggiatori altamente qualificati vengono dirottate dai siti di prenotazione online dei marchi a quelli dei partner di canale tramite tecniche di marketing relative ai motori di ricerca. L’analisi è stata condotta su cinque marchi alberghieri internazionali, inclusi marchi economy, della fascia media di mercato e lusso, e ha interessato siti di ecommerce, marketplace per gli utenti e campagne e-mail che promuovono marchi alberghieri. Lo studio ha anche analizzato più di 1,3 milioni di annunci di ricerca innescati da quasi 4000 combinazioni di parole chiave che includevano quei marchi e ha calcolato il flusso di traffico generato per sviluppare le stime. Quello che spesso consumatori e albergatori non vedono è che c’è il rischio per i marchi alberghieri che il traffico di ricerca venga intercettato da agenzie di viaggio online (OTA) e potenzialmente dirottato sulla concorrenza. La conseguenza è che i marchi alberghieri perdono clienti e introiti a vantaggio della concorrenza oppure pagano commissioni inutili. Dallo scorso mese di novembre, i consumatori devono prestare attenzione anche alle nuove estensioni dei gTLD (general Top Level Domains). É stata fatta la richiesta per i domini .vacations, .cruises, .holiday e .voyage per citarne alcuni, e, quando verranno attivati, le aziende potranno pianificare nuove campagne marketing vantaggiose e interessanti per i consumatori, ma che potrebbero nascondere la possibilità di nuove truffe online. Jerome Sicard di MarkMonitor commenta: “I nuovi gTLD stanno aprendo un nuovo mondo di opportunità per tutti gli operatori del commerce online. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri clienti per essere pronti a proteggere il loro brand online da possibili attacchi dai professionisti del crimine online che operano pari passo delle nuove tecnologie.”

 

 

 



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