Secondo i sindacati, le imprese della vigilanza privata hanno fatto profitto sfruttando i lavoratori: la mancanza di risorse per aumenti generalizzati sarebbe quindi una scusa, visto che le stesse sono magicamente riapparse una volta commissariate le aziende. Per converso, secondo l’ex deputato Giuliano Cazzola, se una Procura induce un’impresa ad aumentare gli stipendi ben oltre il CCNL commissariandola per caporalato, e subito dopo archivia il caso, non si è lontani dal reato di estorsione.
Ne abbiamo parlato in fiera Milano con Luigi Gabriele (Presidente ConFederSicurezza), Angelo Di Nardo (AD di AQUILA S.p.A.), Alessandro Pimpini (Direttore Organizzazione e Marketing Sistemi srl Servizi Fiduciari) e Carlo Fossati (Studio Legale Ichino-Brugnatelli).
Ilaria Garaffoni prosegue questa interessante analisi nel testo che segue.
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