lunedì, 29 aprile 2024

Cyber Security

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Cybersecurity, 220 milioni per rafforzare le difese

13/09/2023

Una delle priorità del governo è quella di rafforzare la strategia di cybersecurity. Come ha annunciato nei primi giorni di settembre Alfredo Mantovano, sottosegretario dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Gli investimenti in cybersecurity quest’anno hanno raggiunto quota 80 milioni di euro e ne sono stati impiegati circa 67, quindi siamo in linea con gli impegni di spesa. Per il prossimo anno ci sono 220 milioni di euro."

Gli attacchi informatici – ha aggiunto il sottosegretario – si sono moltiplicati a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina. Non provengono tutti da attivisti filorussi, però alcuni sì, soprattutto quelli che hanno interessato per esempio alcune Asl nel territorio nazionale”.

Va sottolineato che la strategia di irrobustimento delle difese cyber si deve coniugare con la riforma dei servizi segreti, asset strategico a protezione del Paese. A questo riguardo Mantovano ha osservato che l’ultima legge di riforma dei servizi segreti risale al 2007. "In teoria, non sarebbe tanto lontana. In realtà in 16 anni è cambiato il mondo più volte”.

I fronti di cambiamento

Il cambiamento più sensibile è avvenuto sul fronte cyber, l’altro è quello dell’incremento del lavoro dell’intelligence sugli interessi strategici, economico–finanziari del nostro Paese, in parallelo con l’incremento dell’intelligence finanziaria in ogni parte del mondo.

Essendo in corso una guerra che ha ricadute anche sul piano dell’approvvigionamento energetico, della tenuta del sistema economico, bancario, finanziario dei paesi che sostengono l’Ucraina, l’intelligence finanziaria ha assunto un'estensione che 16 anni fa non era in uso. "Rispetto a questo, oggi l’esigenza principale è quella della specializzazione e dell’efficienza.

Il tema delle risorse e quello delle competenze

Al centro della strategia cyber c’è Acn, il cui impegno è quello di aumentare il numero di risorse. “L’agenzia per la cybersecurity è stata costituita poco più di due anni fa e come ogni realtà di nuova istituzione sta muovendo i primi passi o più dei primi passi a pieno regime – ha detto –  Occuperà all’incirca 800 unità, adesso siamo poco al di sotto delle 200, non è facile questa progressiva costituzione dell’agenzia perché sono richieste delle professionalità che per un verso non sono così facili da trovare sul mercato del lavoro, per altro verso sono molto richieste e molto ben remunerate dal privato. Questo spiega perché l’agenzia ha un regime diciamo remunerativo particolare che, però, è sempre concorrenziale con il mercato e questo costituisce un problema”.

Mantovano ha quindi concluso puntualizzando un ulteriore aspetto di rilievo: “L’intelligence prende anche degli hacker per combattere gli hacker, ci sono dei concorsi trasparenti, devo dire che i partecipanti ai concorsi sono professionisti di elevato grado, poi ci sono dei corsi di specializzazione e l’aggiornamento deve essere costante".

(Fonte testo: www.corrierecomunicazioni.it/)

 

 



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