La velocità con cui gli eventi mondiali si susseguono ci impone una riflessione sulle nuove tendenze nel mondo del lavoro. Il rapporto Gallup aveva segnalato il fenomeno delle “Great Resignation”, ovvero le dimissioni inaspettate da parte di manager e personale in genere, impegnate attivamente nella ricerca di un nuovo lavoro e opportunità. Le aziende si trovano dal post-pandemia ad affrontare un tasso di dimissioni incredibilmente alto.
Recentemente la stessa Gallup con un nuovo rapporto ha definito un altro fenomeno: il “Quiet Quitting”, ovvero un progressivo calo dell’impegno dei dipendenti, che degenera in vere dimissioni silenziose. Persone che fanno il minimo richiesto, sono psicologicamente distaccate e in molti casi, dopo aver reso al minimo sindacale, cercano un nuovo lavoro che preveda possibilità di crescita, formazione e prospettive concrete di carriera.
Si aggrava quindi una situazione già paradossale che vedeva alti indici di disoccupazione, contrapposta alla difficoltà nel reperire personale. Anche i concorsi pubblici sembrano non attirare più come una volta. Il posto fisso non fa più gola e chi vince non di rado rinuncia al posto, spesso perché non accetta un’assunzione lontana da casaa. I costi di un trasferimento in molti casi risultano insostenibili, anche a causa dei rincari generalizzati.
Marco Biagi - Sales Manager e Trainer 4humans.it e autore del libro Appunti di un Commesso Viaggiatore - prosegue questa trattazione nel suo articolo.
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