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Progetto Don Bosco, la parola agli sponsor: Aldo Tonelli di DEA Security

28/07/2021

ROMA - Formare in maniera concreta i giovani per il futuro della sicurezza 4.0” questo il senso del progetto che ha dato vita a tre nuovi moderni laboratori interni, molto sofisticati, nei settori building automation, sicurezza anticrimine, videosorveglianza, controllo accessi, sicurezza antincendio, con un'annessa area esterna tecnologicamente avanzata, per le simulazioni progettuali e funzionali direttamente in campo.

Abbiamo intervistato le aziende che hanno creduto e investito nei nuovi i laboratori, del Centro Ragazzi Don Bosco di Roma. Ecco le loro testimonianze.

Ne parliamo conIntervista a Aldo Tonelli General Manager di DEA Security.

Il pedagogista Francesco De Bartolomeis definiva i laboratori didattici come luoghi fisici e sociali attrezzati, non un semplice accompagnamento delle attività scolastiche, ma l’ossatura portante della scuola stessa. 

- Quali sono state le motivazioni che hanno spinto il management aziendale nell’aderire a questo innovativo percorso formativo?

"Nulla accade per caso. Quando hai la fortuna di incontrare persone che hanno obiettivi da conquistare o sogni nel cassetto, devi ritenerti molto fortunato, perché puoi dare il tuo contributo professionale affinché il sogno diventi realtà. 

In un incontro avuto con Giovanni Villarosa, esperto nel settore della security, e con il docente  Gaetano Capozzi, rappresentante del centro di formazione Don Bosco di Roma, ho immediatamente condiviso l’idea di far parte di quel gruppo di aziende che potevano dare il loro contributo a un’iniziativa non solo socialmente utile e gratificante, ma professionalmente necessaria per  formare i futuri operatori nell’ambito di un settore cruciale, quello della security, in continua e costante evoluzione. Aderire a questo progetto non è solo un’opportunità per l’azienda che rappresento, ma anche l’occasione per fare qualcosa di utile per gli altri."

- L’attività in laboratorio, oltre alla normale attività didattica, quale trasformazione concreta darà agli studenti?

"Pochi studenti hanno l’opportunità di sperimentare e toccare con mano ciò che viene insegnato nelle normali procedure didattiche, ma ritengo sia fondamentale passare alle esperienze pratiche, sperimentare nuove soluzioni e anche sbagliare. Tutto questo rende la formazione professionale più completa. Personalmente penso che i laboratori tecnici del Don Bosco faranno anche un altro miracolo, ossia quello di far emergere nei ragazzi la consapevolezza di essere all’altezza delle sfide che il mondo del lavoro richiede. Basta pensare al momento in cui saranno chiamati proprio dalle aziende dove la loro precedente formazione avrà sicuramente un valore più elevato e in quel momento comprenderanno quanto questa iniziativa sia stata per loro determinante". 

- Secondo la vostra vision, quale sarà l’impatto sui mercati della security che avranno queste nuove figure professionali 4.0?

"Per comprendere quale sarà l’impatto sul mercato della security nei prossimi anni è sufficiente comprendere come oggi sia difficile per le aziende trovare dei professionisti che abbiano almeno le basi su cui costruire una vera specializzazione. Penso che tutto il settore avrà benefici concreti perché i futuri operatori della sicurezza avranno finalmente una visione reale perfettamente sincronizzata con le esigenze di mercato, la conoscenza delle normative di riferimento, degli aspetti di progettazione e dei sistemi/prodotti, con, in più, le esperienze pratiche. 

Concludo con una citazione di Don Bosco: “I ragazzi, se non li occupiamo noi, si occuperanno da soli e certamente in idee e cose non buone“. 

Per approfondire: https://www.secsolution.com/audiovideo-dett.asp?id=596

 

 


maggiori informazioni su:
www.deasecurity.com



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