venerdì, 29 marzo 2024

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Le aziende temono data breach e interruzioni di attività più del Covid-19

28/01/2021

MILANO - Per il 2021 il Covid-19 è in Italia il terzo rischio più temuto dalle aziende, che hanno infatti un maggiore paura degli incidenti informatici e dell'interruzione di attività.

Lo afferma l'Allianz Risk Barometer 2021, realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS). In Italia, per la prima volta in assoluto, gli incidenti informatici si classificano come il più importante rischio per le aziende a livello locale. L'interruzione di attività è al secondo posto e continua a rappresentare una sfida fondamentale, mentre la pandemia si pone al 3° posto.

"L'Allianz Risk Barometer 2021 è chiaramente dominato dal trio di rischi legati al Covid-19. L'interruzione di attività, la pandemia e il cyberspazio sono fortemente interconnessi, a dimostrazione delle crescenti vulnerabilità del nostro mondo altamente globalizzato e connesso" - sottolinea Joachim Müller, CEO di AGCS.

"La pandemia di coronavirus ci ricorda che non tutto è assicurabile, perciò la gestione del rischio insieme a quella dei Business Continuity Plan deve evolvere per aiutare le aziende a fronteggiare e superare situazioni estreme. Con la pandemia che persiste in tutto il mondo, dobbiamo essere pronti ad affrontare più frequenti scenari catastrofici "estremi", come un'interruzione del cloud su scala globale o un attacco informatico, disastri naturali causati dal cambiamento climatico o anche un'altra epidemia".

Una maggiore vulnerabilità per le aziende

Una delle conseguenze della pandemia è la decisa accelerazione verso il lavoro da remoto e una maggiore digitalizzazione, fattori che intensificano le vulnerabilità IT. Gli incidenti di ransomware, che già erano frequenti, stanno diventando più gravi poiché prendono sempre più di mira le grandi imprese con attacchi sofisticati e ingenti casi di estorsione, come evidenziato dal recente rapporto “cyber risk trends” di AGCS.

"Il Covid-19 ha dimostrato la rapidità con cui i criminali informatici sono in grado di adattarsi. L'ondata di digitalizzazione provocata dalla pandemia ha creato opportunità di intrusione con nuovi scenari di rischio che emergono costantemente", afferma Catharina Richter, Global Head of the Allianz Cyber Center of Competence di AGCS.

"I cyber-criminali si stanno evolvendo: utilizzano la scansione automatica per identificare le lacune nel sistema di sicurezza, attaccano i router scarsamente protetti o addirittura utilizzano i 'deepfake', ovvero contenuti multimediali realistici modificati o falsificati dall'intelligenza artificiale. Allo stesso tempo la protezione dei dati, la regolamentazione della privacy e le multe per le violazioni dei dati continuano la loro tendenza al rialzo".

 


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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