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Cancellare i vecchi debiti e ripartire dopo il Covid-19

11/08/2020

MILANO - Molte volte, nei termini astrusi delle banche o delle finanziarie, l’imprenditore o il cittadino si può perdere tra postille e codicilli. Nel libro di Carmina Gallucci ed Elisabetta Ribatti Cancella il Debito, come liberarsi dalla morsa dei debiti, pubblicato da Ethos Academy, disponibile in versione kindle e cartacea, sullo store di Amazon (informazioni al seguente link:

http://media.secsolution.com/libri-pubblicazioni-dett.asp?c=2&id=30)

Le autrici ci aiutano a districarci nel ginepraio dei termini e delle regole, spesso fumose, degli istituti di credito. Perché se è vero che l’ignoranza non è una scusa, è sempre meglio, nel momento in cui si va a negoziare un finanziamento o si cerca di sistemare la propria posizione debitoria, essere “dalla parte dei giusti” e sapere di che cosa si parla. Dall’efficace “vocabolario” per debitori spiegato con termini alla portata di tutti, vi riportiamo ad esempio che cosa è un assegno postdatato.


Alcuni consigli

“L’assegno postdatato è un assegno bancario o postale in cui viene indicata una data futura rispetto a quella di emissione dell’assegno. L’emissione di assegni postdatati è sanzionata dalla legge: l’assegno è uno strumento di pagamento e non un titolo di credito. Con la post datazione si trasforma l’assegno in qualcosa che non è e cioè in una cambiale, ma nello stesso tempo si evade l’imposta di bollo che si dovrebbe pagare. Emettere assegni post-datati è legale da un punto di vista penale e amministrativo, ma non è legale sotto il punto di vista tributario e civilistico. Dopo l’entrata in vigore del decreto legge 507/99 non si può configurare come reato, ma si può sanzionare solo in quanto evasione dell’imposta di bollo. Ed in ogni caso il fatto che l’assegno sia post datato non implica che esso non possa essere comunque messo all’incasso. Si tratta di un patto fiduciario tra colui che emette l’assegno e colui che lo riceve. Nel caso in cui colui che riceve l’assegno decida in ogni caso di incassarlo, non incorre in alcuna sanzione. L’assegno bancario è infatti pagabile a vista.

L’assegno viene pagato nel giorno stesso di presentazione, previa regolarizzazione del titolo e cioè pagamento al fisco della tassa di bollo (12 per mille dell’assegno post –datato). L’assegno post – datato non può essere usato per una eventuale esecuzione forzata o per chiedere un decreto ingiuntivo in tribunale. La Banca che incassa l’assegno è obbligata a sporgere denuncia al Prefetto, che determinerà la sanzione. Se invece l’assegno è scoperto, sarà protestato e nel termine di 60 giorni sarà necessario pagarlo, diversamente si incorrerà nella revoca di convenzione d’assegno.

Infine se si dovesse smarrire l’assegno post-datato, sarà necessario autodenunciarsi di avere emesso un assegno post-datato per potere accedere alle tutele del caso. E’ quindi meglio utilizzare eventualmente la cambiale, che è lo strumento previsto dalla legge nel momento in cui si voglia fornire un titolo la cui scadenza è futura rispetto a quella nella quale viene consegnato”.

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