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Comitato Europeo sulla Protezione dei Dati: pubblicate le "Guidelines" sulla videosorveglianza

12/03/2020

MILANO - Il Comitato Europeo sulla Protezione dei Dati ha, come è noto, pubblicato le "Guidelines 3/2019 on processing of personal data through video devices" (Linee guida europee sulla videosorveglianza). 

Pur non essendovi grandi differenze dalla prima versione, aperta alla pubblica consultazione (uscita lo scorso mese di luglio scorso) occorre precisare che esse non si applicano solo alla videosorveglianza, ma a qualsiasi dispositivo video.

Fatta questa premessa, le Guidelines riportano alcune novità, tra le quali è importante segnalare che il cartello previsto dal Provvedimento Generale sulla videosorveglianza, è diventato una vera e propria informativa di primo livello (first layer), molto più complessa del precedente.

Non ha molto rilievo il fatto che le Linee guida definiscano il cartello come un'indicazione non obbligatoria, posto che il contenuto delle prescrizioni obbliga a riportare tutte le informazioni contenute, con l’eccezione del QR code (che rimane consigliato).

Va segnalato, per chi non lo avesse presente, che il cartello illustrato nell'immagine a fianco va utilizzato esclusivamente quando si applica il GDPR. Le Forze di Polizia e i comuni che svolgono la videosorveglianza eclusivamente per finalità di Sicurezza Urbana, ricadono, invece, nell’ambito di applicazione del D. Lgs.vo 51/18 (emanato in seguito alla Direttiva 2016/680). 

La Sicurezza Urbana

Per quanto riguarda l'ambito della sicurezza urbana, si può fare riferiemnto alla pubblicazione: "Videosorveglianza urbana: sicurezza Integrata, Urbana, Sussidiaria e Complementare: fare chiarezza su diversi concetti” – n. 5, vers. 1.0, del 14.01.20.

In mancanza di novità da parte del Garante, continuano ad applicarsi i modelli di “cartello” previsti dal Provvedimento generale sulla videosorveglianza del 2010. Se, invece, un comune dovesse effettuare la videosorveglianza per finalità diverse (ad es.: monitoraggio del traffico o Protezione civile), si applicherebbe cartello c.d. first layer indicato dai garanti europei.

Tutto questo in attesa che: la Commissione Europea vari la proposta di “icone” semplificate, che dovrebbe coinvolgere anche la TVCC; il Garante emani proprie indicazioni nazionali.

Le linee guida, inoltre, pongono l’accento sulla necessaria giustificazione delle riprese, attraverso una puntuale analisi di ogni flusso video, da valutare caso per caso. Un'ulteriore novità deriva dalla rilevanza delle misure tecniche e organizzative previste dai garanti europei, che però non devono sorprendere, trattandosi, in sintesi, di sistemi informativi.

In riferimento alla biometria

Per quanto riguarda l’impiego della biometria, si rinvengono prescrizioni severe sull’argomento, ma nessuna traccia del face recognition ban del quale si è parlato anche di recente.

Al riguardo, le Guidelines precisano che, quando la finalità del trattamento è, ad esempio, quella di distinguere una categoria di persone da un’altra, ma di non identificare in modo univoco nessuno, il trattamento non riguarda i dati particolari o “sensibili”.

 


maggiori informazioni su:
https://www.aipros.it/



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