ROMA - La Procura della Repubblica di Roma e il Garante per la protezione dei dati personali hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per l’attuazione delle nuove norme sulla protezione dei dati personali introdotte dal d.lgs. 101 del 2018, il decreto legislativo che ha adeguato la nromativa italiana al GDPR.
Il protocollo, la cui efficacia è biennale con tacito rinnovo, salvo contrario avviso delle parti, ha la finalità di disciplinare le modalità attuative della norma che impone al pubblico ministero di informare senza ritardo il Garante, nel caso in cui abbia notizia di specifici reati in materia di protezione dei dati personali, permettendo così il migliore esercizio dell’azione di accertamento di eventuali illeciti e coordinando nel modo più efficiente possibile i procedimenti sanzionatori, penale e amministrativo.
A tale comunicazione è tenuto il pubblico ministero assegnatario del procedimento e non il Procuratore della Repubblica, in ragione della specifica competenza propria del primo, in ordine al procedimento stesso e per l'esigenza di celerità dell’informazione, soddisfatte evitando il passaggio ulteriore dal Pm procedente al Procuratore, possibile causa di dilazione temporale.
Il protocollo individua inoltre, nell’avvenuta notifica, all’indagato e al difensore, dell’avviso di conclusione delle indagini, il momento a partire dal quale deve essere effettuata, appunto senza ritardo, la comunicazione al Garante degli elementi necessari ai fini dell’accertamento di eventuali illeciti in materia di protezione dei dati personali correlati al fatto di reato.
Questa scansione procedimentale consente di rispettare nella maniera più rigorosa il segreto investigativo in relazione al procedimento penale in corso e l’efficienza dell’azione del Garante, limitando la comunicazione ai casi nei quali gli elementi acquisiti siano idonei a sostenere l’accusa in giudizio.
(Fonte: Corriere Comunicazioni)
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