venerdì, 19 aprile 2024

Articoli

Scarica allegato

Controllo accessi: integrazioni ed evoluzioni in uno scenario post pandemico

20/07/2021

di Annalisa Coviello

Fino a poco tempo fa, il controllo accessi, nella percezione comune, era una prerogativa delle banche, di alcuni uffici “sensibili”, magari anche delle ville dei vip più famosi. La pandemia invece ci ha abituato a essere sempre “controllati”, anche quando entriamo in un negozio, in un supermercato, in uno studio medico, dove, come minimo, ci viene misurata la temperatura, che è comunque un mezzo per evitare o permettere l’accesso alle persone. Ora, che ci stiamo tutti preparando a un graduale ritorno alla normalità, i sistemi di controllo accessi giocano un ruolo preponderante nel mantenere un ambiente, che sia di lavoro o di svago, il più sicuro possibile e proprio il post-pandemia aprirà nuovi scenari e opportunità per tecnologie e modi di vita che, volenti o nolenti, ormai si sono consolidati dappertutto. 

È per questo motivo che il mercato del controllo accessi non ha mai conosciuto, nemmeno nei periodi più “bui”, un trend al ribasso, anzi, tutt’altro. Una ricerca di Markets and Markets prevede che le dimensioni del mercato globale dei sistemi di controllo degli accessi cresceranno da 8,6 miliardi di dollari nel 2020 a 12,8 miliardi di dollari entro il 2025, con un CAGR dell’8,2%.

Ma quali saranno le soluzioni più rispondenti a quelle esigenze che, ormai, sono diventate davvero di tutti? In epoca di “smart building”, un ruolo fondamentale lo giocano le tecnologie di intelligenza artificiale e di apprendimento automatico, che consentiranno non solo di regolare il flusso delle persone all’interno di un edificio, ma anche di attuare quelle strategie di “distanziamento sociale” che sono strettamente legate al contenimento del Covid-19, così come di tutte le altre malattie trasmissibili che dovessero presentarsi, auspichiamo di no, in futuro. 

Sistema gestionale

Alla base di tutto, dicono gli esperti, ci deve essere un sistema gestionale adeguato. E’ stato chiamato VMS, acronimo di “visitor management system”, e consente a qualsiasi tipo di azienda di garantire la sicurezza di dipendenti e visitatori, eseguendo su chi entra un processo di screening che controlla, ad esempio, la temperatura, la presenza della mascherina, ma anche il trovarsi, fisicamente, in un determinato luogo, proibendo l’accesso allo stesso se i numeri non sono adeguati, per evitare assembramenti e mantenere così il distanziamento. Inoltre, ormai molte aziende richiedono la preregistrazione dei visitatori, in modo da poter autorizzare chi sarà, in un determinato orario, in un determinato luogo. Anche il mondo del lavoro, come ben sappiamo, è stato stravolto dalla pandemia e si sono create delle situazioni diverse rispetto a prima, con orari flessibili, dipendenti in ufficio e altri in smartworking. Se non c’è una “cabina di regia”, rappresentata appunto da VMS, dietro a tutto questo, è difficile non solo distanziare, ma anche, al di là del problema sanitario, tenere traccia delle presenze, dei turni e via dicendo. 

HVAC e risparmio

Inoltre, con il fatto che numerosi dipendenti lavorano ormai in smartworking, solo le analisi degli spazi rese possibili dai sistemi gestionali consentono di valutare, in tempo reale, quali parti di un edificio sono realmente occupate oppure no, in modo da attuare le opportune strategie di risparmio in termini di luce, HVAC e quant’altro. E, proprio a proposito di questi ultimi sistemi, il controllo sulle reali presenze e il livello di occupancy di un edificio consentono di attuare le necessarie misure anche per ciò che riguarda l’ormai indispensabile, sempre a fini sanitari, filtrazione dell’aria. Il sistema di controllo dell’accesso fisico dovrà quindi integrarsi sempre di più non solo con i sistemi di sicurezza tradizionali come videosorveglianza e intrusione, ma con il BMS e, appunto, il VMS.

Evoluzione post pandemica

Vediamo ora come, sul campo, stanno evolvendo le tecnologie di controllo accessi. La pandemia ha rapidamente accelerato, in primo luogo, i sistemi con credenziali mobili. Ormai, queste stanno sostituendo un po’ dappertutto le credenziali fisiche tradizionali. E’ intuitivo che proprio la diffusione del virus ha provocato questo timore nel toccare le cose, siano esse porte, maniglie o tastierini, e favorito i lettori abilitati NFC o Bluetooth. In questo modo, per entrare è sufficiente toccare il proprio smartphone…Fra l’altro, tramite le tecnologie di autenticazione a più fattori (ad esempio, PIN e altre combinazioni) è possibile raggiungere dei livelli di sicurezza che fino a non molto tempo fa erano impensabili. 

La nuova biometria

Nuove frontiere, e un mercato di sicuro promettente, si sono aperte per tutto ciò che riguarda il settore della biometria: i lettori integrati con le telecamere termiche per il rilevamento delle temperature e della presenza dei dispositivi di protezione individuale, che, per giunta, sono di default contactless, appartengono ormai al nostro quotidiano e, se riescono a “parlare” con il sistema di gestione, possono bloccare l’accesso a una persona che non soddisfa i requisiti di sicurezza anche senza necessità dell’intervento umano. Le soluzioni che invece prevedono i codici QR sono particolarmente utili negli edifici che hanno numerosi visitatori su base regolare e devono gestire l’accesso ad aree con diversi livelli di restrizioni. Gli strumenti di contact tracing che sono conformi alle linee guida sanitarie e la sistemazione dello spazio di lavoro o dei negozi o supermercati che mantengono il social distancing garantiscono che chiunque sia sicuro e protetto - il che, virus o meno, non è poco.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato. 

Scarica allegato


Tutti gli articoli