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Italian security leaders top 25, le performance 2019

25/03/2021

dela Redazione

Anche i negazionisti più irriducibili non potranno negare che il nostro mondo si divide in pre e post Covid. La pandemia, infatti, ha rivoluzionato tutta la vita e gli effetti drammatici del coronavirus avranno conseguenze per anni, in qualsiasi ambito. Lasciamo da parte quelli sanitari, psicologici e personali, che comunque hanno stravolto il normale modo di vivere di tutte le persone, e anche le tante, troppe vittime che continuano a registrarsi, per concentrarci sul solo risvolto economico.  La crisi morde, anzi, divora, le aziende in tutti i settori. E’ facile dire, ora, che prima si stava meglio…ma noi vogliamo conoscerlo approfonditamente questo meglio. Per questo sul prossimo numero di Secsolution Magazine pubblicheremo la nuova indagine finanziaria Italian Security Leaders, Top 25, realizzata in collaborazione con il nostro partner Plimsoll Publishing.

Siamo al pre, ovviamente, perché i dati delle performance 2019 del settore della sicurezza in Italia sono quelli deducibili dai bilanci del periodo 2019/2018, e pure questi un po’ falsati, perché la pandemia ha rallentato di molto anche il deposito dei bilanci, per così dire, “ufficiali”, ma riteniamo che siano comunque dati significativi, perché, se anche ci vorranno anni per raggiungere i numeri di “prima”, questi rappresentano comunque una base di partenza e un “traguardo” da tenere sempre sott’occhio. Vogliamo, infatti, nel nostro piccolo, contribuire ad aiutare i “sommersi”, e saranno tanti, a uscire dal gorgo, e i “salvati” a capire dove sta andando il mercato ora e dove stava andando prima che un minuscolo organismo ci fermasse tutti. Peraltro, siamo certi, e i dati in questo ci confortano, che alcuni segmenti del settore hanno saputo portare avanti, pre come post, tutto il loro potenziale umano e tecnologico, cogliendo magari proprio dalla pandemia le occasioni per cambiare e accrescere, con nuovi applicativi anti-Covid. 

I dati analizzati

Vediamo quindi qualche anticipazione in merito alla ricerca che verrà pubblicata sul prossimo numero. Lo studio si basa sui dati economico-finanziari del periodo 2019/2018, che sono quelli al momento disponibili, ed è incentrata sulle principali aziende italiane che sono attive nel mercato della sicurezza, con particolare attenzione alle seguenti categorie: produttori (di dispositivi di videosorveglianza, antifurto, antincendio, controllo accessi e sicurezza fisica), distributori e system integrator.

System integrator: crescita contenuta

Partiamo proprio da questi ultimi. Le 25 imprese più importanti del settore detengono il 79% del mercato. Una quota che risulta in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Dai dati, si evince che queste 25 imprese hanno consolidato la loro posizione di mercato, a scapito però del fatturato. Il settore dei system integrator continua il suo trend di crescita, anche se molto meno degli anni precedenti. I numeri sono i seguenti: dimensione del mercato di 0,25 miliardi di euro, 1.443 occupati e un utile aggregato di 9,80 milioni di euro. Il segmento di mercato presenta un ritorno vendite sugli investimenti dello 0,81% (contro uno 0,74 di solo 2 anni fa). La marginalità media ritorna ad aumentare: pertanto, dopo un 2018 più mediocre, raggiunge il 3.95%.

Produttori: un gruppo stabile

Per ciò che riguarda i produttori, l’edizione di Novembre dello studio Plimsoll 2020 evidenzia una sostanziale stabilità, quanto meno in linea con gli anni precedenti.  Anche se, nel complesso, l’intero settore è cresciuto del 2,6%, un dato lievemente al di sotto all’anno precedente. Di fronte a un aumento del fatturato aggregato del 5,3%, si è registrato un lieve calo dell’utile aggregato in termini assoluti: il che vuol dire che sono state sì acquistate nuove quote di mercato, ma a discapito del profitto. Le aziende leader hanno potuto consolidare la loro posizione ma non si è realizzato il vero stacco: il gruppo a ridosso delle leader di mercato si mantiene numeroso. Ben 49 aziende sono in fase espansiva e mantengono una politica commerciale aggressiva. Per contro, poco più del 50% delle aziende hanno un fatturato in crescita e profitti in crescita.

Distributori: un settore sempre mobile

Il settore distributori sembra essere stabile ed è, nel suo insieme, sempre saldamente guidato da un gruppo di testa di 54 aziende che ha fatturato in crescita e rating finanziario positivo. Il mercato ha registrato una crescita del fatturato totale, ma a fronte di una diminuzione degli utili. Il gruppo più numeroso, pari al 36% del numero totale delle imprese, riporta un fatturato tra 1 e 3,5 milioni di euro. Le imprese che superano i 15 milioni di fatturato sono solo 9. I numeri però ci danno l’immagine di un settore che, al suo interno risulta mobile, con diversi cambi di posizione nelle classifiche di fatturato e di profitto. Questo dato, se unito con l’alto numero di imprese ritenute “buoni obiettivi di acquisto”, potrebbe anticipare future acquisizioni e fusioni.

Il risultato finale

Alla luce di tutti i dati raccolti, e della disamina dei nostri esperti, si può dedurre che, dopo anni di crescita elevata, il mercato della sicurezza in Italia ha subito un lieve rallentamento nel 2019, ancora prima che il virus comparisse a Wuhan e da lì infettasse tutto il mondo. Di sicuro, eravamo già in un momento non felice dell’economia, che ha messo in luce tutte le difficoltà di un mercato destinato comunque fisiologicamente a rallentare. 

Un mercato troppo maturo?

Quando un mercato raggiunge una certa maturità, infatti, la crescita inevitabilmente rallenta, i margini si contraggono e, per sopravvivere, occorre adottare strategie commerciali più aggressive. Per tutti questi motivi, le aziende reagiscono fidelizzando maggiormente i propri clienti, acquisendo nuove competenze, creando partnership o espandendosi attraverso acquisizioni. Un trend ormai ricorrente, e da anni, nel comparto della sicurezza in Italia. I rapporti di forza tra i diversi attori del settore sono sempre in divenire: i produttori difendono la loro posizione dominante, i distributori investono sulla crescita a scapito, però, della marginalità, mentre i system integrator, per consolidarsi, devono reinventarsi un proprio ruolo. 

Covid: l’ultima sfida

La nuova edizione di Italian Security Leaders, Top 25, che verrà pubblicata nel prossimo numero, si pone come obiettivo l’analisi di tutti questi fenomeni, rivelando il posizionamento delle società più importanti in Italia e mostrando con quali risorse esse si sono apprestate ad affrontare quel 2020 che è stato peggiore dell’incubo più brutto che ciascuno di noi avesse mai potuto sognare. Però bisogna sempre considerare che la maggior parte delle aziende del settore ha potuto affrontare gli eventi del 2020 con una situazione finanziaria più che solida: ben il 49,33% delle imprese esaminate sono state classificate con un rating buono o solido. L’impatto del virus rappresenta, di sicuro, una sfida importante, però può essere foriero anche di nuove potenzialità in un settore, quello della sicurezza, che per definizione è in prima linea per combattere tutte le minacce.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato. 

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