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Sicurezza: il nuovo mercato ai tempi del COVID-19

15/09/2020

di Danielle VanZandt - Industry Analyst - Security presso Frost & Sullivan

La pandemia ha toccato tutti i comparti e le industrie del globo, gettando alle ortiche business plan e strategie aziendali del lungo periodo. L’Unione Europea, tra le regioni più colpite, vive una situazione peculiare in questa complessa battaglia. Prima del COVID-19, si prevedeva che il mercato europeo della sicurezza fisica potesse raggiungere i 25,94 miliardi di dollari, continuando in una crescita ormai decennale. Con la pandemia, le previsioni per il mercato si attestano invece sui 25,08 miliardi di dollari, assumendo che gran parte dei ricavi sia legata a progetti già contrattualizzati, attualmente in corso o da ultimarsi entro il 2020.

Mentre le previsioni sul 2020 sembrano quindi calare in misura tutto sommato ridotta, i veri effetti del COVID-19 si vedranno però nel 2021, con possibili e pesanti strascichi sulle proiezioni di crescita fino al 2025. Se prima dell’epidemia il mercato europeo della sicurezza avrebbe dovuto infatti raggiungere il valore di 188,09 miliardi di dollari nel quinquennio 2020-2025, oggi la previsione scende a 154,96 miliardi - un calo dell’11,6% del potenziale di mercato.

Rallentano i mercati commerciali

La buona notizia è però che l’industria della sicurezza europea vivrà un “semplice” rallentamento di mercato, ma non una recessione. Le industrie di tipo commerciale, come quelle aeronautiche, aeroportuali e bancarie, subiranno i rallentamenti più duri con un calo stimato dal 10-12% all’1-2% annuo fino al 2025.

Servizi essenziali in tenuta

I mercati del settore pubblico, a crescita lenta (primo soccorso, disaster management, trasporti pubblici), offrono oggi le maggiori opportunità per sviluppare nuovi progetti di sicurezza. Mentre i progetti legati al settore commerciale subiranno slittamenti di durata ad oggi indeterminabile, questi tre mercati (che offrono servizi essenziali) sono infatti alla ricerca di sistemi di sicurezza nuovi o rivisitati per consentire operazioni di business mission-critical e proteggere i cittadini dai rischi sanitari. La crescita in questi settori, inizialmente stimata in un 3-4% all’anno, è quindi in tenuta: il calo previsto si riduce infatti ad un 2,75% annuo.

Resilienza

Nonostante il rallentamento previsto, il settore della sicurezza fisica quindi resta molto resiliente per la necessità ed urgenza delle imprese, in particolare di quelle del settore pubblico, di riaprire rapidamente e di riprendere l’attività. E anche quando tutte le operazioni torneranno davvero alla normalità, le aziende dovranno comunque garantire a dipendenti e clienti che la sicurezza resta una priorità.

Termoscanner e TVCC

Non è un caso che scanner termici e sensori di calore godano ora di particolare attenzione da parte di tutte le aziende che cercano di riaprire al grande pubblico: non sono certo tecnologie nuove al settore, ma la necessità di individuazione precoce di potenziali contagi e le misure di tracciamento dei contatti hanno portato le aziende del comparto sicurezza a riattivare o ad aggiungere capacità termiche ai sistemi di sorveglianza e di accesso preesistenti, con funzione di checkpoint.

Controllo accessi e social distancing

I sistemi di analisi e controllo degli accessi sono anche considerate ottime soluzioni per monitorare l’applicazione del social distancing e per rilevare possibili violazioni. Molti strumenti di analisi offrono già funzioni di conteggio delle persone, consentendo una rapida riconfigurazione all’interno del sistema di sorveglianza per avvisare gli addetti di possibili violazioni del limite di occupazione o del mancato rispetto delle distanze. I sistemi di controllo accessi possono svolgere la stessa funzione: contando il numero di dipendenti che entrano in una struttura, gli addetti alla sicurezza possono valutare le capienze e determinare la posizione di un individuo in base ai registri di accesso.

In sintesi

Le graduali riaperture in Europa hanno permesso a diverse aziende di pianificare e iniziare a gestire queste nuove funzioni di sicurezza (aggiunte o riconfigurate) con risultati già oggi tangibili. Il rapido ritorno sull’investimento di queste soluzioni, unito alle graduali procedure di riapertura che stanno attraversando l’Unione, rappresenta un vero “caso di studio” per le imprese che in una prima fase hanno mostrato resistenze ad investire in sicurezza. Se i prossimi mesi saranno incentrati su come ripartire in piena sicurezza, l’essenzialità dei sistemi di sicurezza fisica, e la tangibilità dei benefici che essi procurano, daranno una dimostrazione concreta della loro necessità. Adesso e nell’era post-pandemia.

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