della Redazione
Oggi un sistema elettronico di controllo accessi fa tutto da solo: identifica le persone e i veicoli, concede o nega il transito, segue passo-passo il passaggio attraverso il varco fisico, gestisce ospiti e visitatori, rileva e registra tutti gli eventi… Ma è davvero così o è sempre richiesta la presenza e l’intervento dell’uomo? Vediamo quali sono le figure aziendali (ed esterne) coinvolte nel controllo degli accessi in automatico e quali ruoli svolgono a livello di sicurezza e gestione.
Tra i principali compiti di un sistema elettronico di controllo accessi basato su badge, transponder o impronta biometrica, vi è quello di automatizzare al massimo le procedure di ingresso/uscita delle persone e dei veicoli attraverso gli ingressi principali e secondari, dall’identificazione automatica al controllo passo-passo del transito, dalla gestione di ospiti e visitatori alla puntuale registrazione di tutti gli eventi. Un’automazione così spinta, oltre ad aumentare il numero e la qualità dei controlli, consente di ridurre all’osso la presenza e l’intervento dell’uomo, sia a livello di sorveglianza che di gestione, con indubbi benefici economici per l’impresa.
L’intervento umano
Per quanto un sistema elettronico di controllo accessi possa essere autonomo, non può, tuttavia, prescindere dalla presenza dell’uomo (seppur dietro le quinte), specie negli impianti di medio-grandi dimensioni. Le ragioni sono molteplici. L’elettronica è tutt’altro che infallibile. A volte le apparecchiature si guastano, un varco si blocca e i disservizi che ne derivano sono inevitabili. Chi assegna e programma i diritti di accesso può incorrere in errori e omissioni. Un’errata impostazione dei criteri di abilitazione (logici, spaziali e temporali) rischia di impedire l’ingresso di uno o più dipendenti regolarmente autorizzati. E non basta. C’è chi non può entrare perché ha smarrito, rotto o semplicemente dimenticato a casa, il badge e chi deve essere assistito in quanto disabile. Qualcuno (intenzionalmente o meno) non esegue in modo corretto le procedure di riconoscimento; qualcun’altro, pur sapendo di non essere autorizzato, insiste nel tentativo di accedere comunque. L’intervento umano può essere risolutivo in diverse situazioni. Spesso, ad esempio, è sufficiente un banale comando manuale per ripristinare il corretto funzionamento di un varco bloccato, così come è opportuno prevedere una procedura alternativa all’identificazione automatica per risolvere gli intoppi che di tanto in tanto si possono verificare. Sovente basta la presenza fisica di un addetto per dissuadere il capriccioso di turno dal compiere azioni scorrette o irresponsabili.
La gestione dei visitatori
Laddove non è previsto una soluzione self service, la risorsa umana è altresì indispensabile per accogliere i visitatori, gli ospiti e i dipendenti delle imprese esterne. Nella fase di registrazione, in genere, occorre identificare il soggetto attraverso un documento d’identità, individuare la persona che lo stesso deve incontrare e il motivo della visita, trascrivere i dati salienti, emettere e consegnare il badge da portare in vista… Quando i visitatori sono gestiti dal sistema di controllo accessi, anche se la loro permanenza in azienda è temporanea, l’operatore è spesso tenuto a impostare, oltre ai dati anagrafici, anche i criteri di abilitazione (dove e quando l’ospite può accedere). Non sono rari, inoltre, i casi in cui il badge deve essere prodotto all’istante presso la reception (dalla ripresa fotografica del volto del soggetto alla codificazione del supporto). Sebbene la presenza dell’uomo venga quasi sempre richiesta in corrispondenza degli ingressi, vi sono situazioni in cui occorre anche sui varchi di uscita. In alcuni casi, ad esempio, il sistema elettronico “sorteggia” in modo imparziale, tra i dipendenti e gli esterni che si apprestano a lasciare l’edificio, chi deve essere sottoposto a ispezione corporale (inclusi gli eventuali bagagli al seguito). In altri casi il badge rilasciato agli esterni deve essere ritirato al termine della visita.
La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato.
La tutela dell'operatore in ambito Forze dell'Ordine, sanità, trasporti, tra tecnologie disponibili, digitalizzazione e impatto privacy
Necessità e approcci per l'innovazione nelle infrastrutture critiche della città futura
Corsi in programmazione riconosciuti per il mantenimento e la preparazione alla certificazione TÜV Italia
WebinarLa cybersicurezza dei sistemi di videosorveglianza
Corso riconosciuto da TÜV Italia
Scenari, tecnologia e formazione sulla sicurezza in formato audio
Un'immersione a 360 gradi nella realtà dell'azienda