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La sicurezza, "ingrediente" essenziale di una smart city

11/04/2018

MILANO - Una smart city che funziona in modo corretto è in grado di “restituire” ai propri abitanti, ogni anno, 125 ore del loro tempo: è il tempo che si risparmierebbe evitando il traffico, godendo di una rete di servizi di trasporto pubblico più razionale, trovando e pagando parcheggio grazie allo smartphone, riducendo le attese per ogni genere di servizio, compresa la sanità, beneficiando in generale di una maggiore sicurezza e quindi di una migliore qualità della vita.

Sono dati emersi dallo studio realizzato da Juniper Research e commissionato da Intel, che stila la classifica globale delle venti città intelligenti più tecnologicamente avanzate, dove vengono presi in considerazione parametri come l’utilizzo dell’Internet of Things e quindi dei sensori, dei contatori e dei sistemi d’illuminazione connessi, o la raccolta e l’analisi dei dati per migliorare le prestazioni delle infrastrutture e dei servizi per il pubblico. In testa al ranking non compaiono città dell’Unione europea, e le prime cinque posizioni sono occupate da Singapore, Londra, New York, San Francisco e Chicago.

“Spesso gli analisti focalizzano la propria attenzione sulle tecnologie – spiega Windsor Holden, a capo delle previsioni e delle consulenze in Juniper Research – mentre è più difficile scoprire quali siano i vantaggi tangibili per i cittadini. Ma le comunità, i servizi e i processi municipali connessi hanno un impatto forte sulla qualità della vita delle persone”.

Per stilare la classifica, i ricercatori hanno preso in considerazione quattro aree: mobilità, healthcare, sicurezza pubblica e produttività. In maggiore dettaglio: Singapore si è classificata al primo posto per utilizzo dell’Internet of Things, dei servizi per la smart mobility e per la sicurezza, mentre Londra è in testa per l’healthcare e la produttività.

 



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