BIRMINGHAM (UK) – Una percentuale molo elevata (l’82%) delle piccole attività dotate di sistemi di videosorveglianza ha in programma l’aggiornamento o la sostituzione dell’intero impianto. Lo rivela una ricerca condotta da Axis Communication, intervistando 500 piccole imprese con base nel Regno Unito.
Dal sondaggio emerge, in particolare, che più di un terzo degli intervistati (il 39%) sta valutando di effettuare questa tipo di intervento entro i prossimi due anni. La ricerca ha messo in luce inoltre le motivazioni di questa scelta, evidenziando come la ragione più frequente sia dotarsi di sistemi più efficaci di prevenzione di furti e perdite; quasi il 38% degli intervistati ha dichiarato infatti di avere subito effrazioni e furti nei propri locali.
Oltre la metà delle piccole attività coinvolte nel sondaggio è già dotata di un sistema di videosorveglianza e i due terzi crede che questo sia uno strumento valido per proteggere persone e beni e per tranquillizzare la proprietà e lo staff riguardo a furti o effrazioni, che per il 78 % degli intervistati rappresentano la principale fonte di preoccupazione.
“I risultati emersi da questa indagine tra le sfide che lo small business deve affrontare e la domanda crescente di videosorveglianza sono rappresentativi di una tendenza più ampia. L’anno scorso, nel Regno Unito, i Convenience store hanno perso 120 milioni di sterline a causa di crimini compiuti contro le loro organizzazioni, 43 per i furti di beni nei punti vendita”, ha commentato James Lowman, chief executive di ACS, Association of Convenience Stores. “Le telecamere di videosorveglianza in rete – ha aggiunto – sono uno strumento prezioso per i retailer, non solo per avvisare di un crimine nel momento in cui avviene, ma anche come misura preventiva finalizzata a scoraggiare potenziali criminali.”
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