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Biometria e videocamere per le auto del futuro

08/12/2016

MILANO - L’ auto del futuro potrebbe essere controllata da un’intelligenza artificiale, in grado di fare dei veri e propri check up delle persone che trasporta, capace di guidare da sola. Fra meno di dieci anni, gli esperti prevedono che per far partire il mezzo sarà sufficiente uno sguardo e grazie al riconoscimento dell’iride si avvierà anche il motore. Potrebbe anche essere sufficiente un comando vocale.

Le auto invieranno notifiche alle autorità in caso di emergenza, grazie ai Cloud Analytics, oppure addirittura chiamare un'ambulanza, se il conducente avesse difficoltà gravi. A tutto questo stanno oggi lavorando insieme start up innovative e grandi aziende dell’automotive. Nel 2025 un veicolo su tre al mondo, circa 34milioni secondo le stime pubblicate su una sua ricerca del gruppo Frost & Sullivan, sarà dotato di sistemi di riconoscimento di impronte digitali, piuttosto che di strumenti per monitorare il battito cardiaco, le onde cerebrali, lo stress, assicurandosi che chi guida sia in buono stato di salute.

Ogni veicolo avrà almeno tre strumenti di biometria integrati a bordo. I nuovi dispositivi dovrebbero iniziare a essere diffusi già dall’anno prossimo sulle vetture più esclusive, mentre dal 2025 i sistemi più semplici dovrebbero cominciare a essere installati su tutte le auto, persino sulle utilitarie e le minicar. “Le principali case automobilistiche, nomi importanti come Jaguar, Bmw, Ferrari sono da tempo al lavoro”, spiega l’analista Joe Praveen Vijayakumar, che si è occupato, con il team per la Mobilità Intelligente di Frost & Sullivan, di redigere lo studio “Biometrics in the Global Automotive Industry, 2016-2025”. Per fare un paio di esempi, Ford sta sviluppando sistemi di riconoscimento facciale per autenticare il driver alla guida, Lexus ha presentato una videocamera in grado di rilevare sintomi di stanchezza nel guidatore.

Occorre precisare che con le nuove tecnologie potrebbero sorgere nuovi problemi. “Le preoccupazioni dei clienti sono relative alla sicurezza dei dati sensibili raccolti attraverso gli strumenti biometrici — conclude il ricercatore di Frost & Sullivan — e questo porterà i fornitori a investire in soluzioni di sicurezza informatica per aumentare la propria credibilità e rafforzare la crescita”.

 


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