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Assemblea Anie 2016, l'Italia pronta ad affrontare la sfida della digitalizzazione

16/06/2016

Milano – “L'Industria Elettrotecnica ed Elettronica del nostro paese ha avuto un andamento contrastante, tra rallentamento e ripresa. Il 2015 ha registrato un rallentamento della crescita delle economie emergenti. Al contrario, si è rafforzata la ripresa negli Stati Uniti e nell'Unione Europea, due importanti mercati di sbocco per le esportazioni Anie”.

Sono parole di Claudio Andrea Gemme, Presidente di Federazione Anie, che ha svolto la relazione introduttiva all'Assemblea Anie 2016, accolta il 15 giugno dal Palazzo delle Stelline, a Milano. Gemme si è soffermato su alcuni dati relativi alla competitività della nostra industria sui mercati esteri, ricordando l'incremento annuo del 3,4 % fatto registrare dalle esportazioni italiane di Elettrotecnica ed Elettronica. Ha però anche anticipato che i prossimi mesi riservano non poche incognite, legate a un peggioramento dello scenario internazionale e alla ripresa della nostra economia, più lenta e meno dinamica di quanto previsto.

Si è entrati nel vivo dei lavori, con l'esposizione di alcuni dati di settore e il riferimento alle importanti trasformazioni in atto, alle opportunità e alle sfide che attendono le aziende, in particolare alle sfide poste dalla digitalizzazione. Gemme ha fatto riferimento all'Internet delle cose, ai Big Data, fattori che potenzialmente aprono la strada a una serie innumerevoli di servizi a valore aggiunto. Di questa trasformazione i settori rappresentati da Anie sono protagonisti perché il cambiamento passa dalle tecnologie che la federazione rappresenta, e che sono nelle nostre case, nelle reti energetiche, di trasporto, di comunicazione, tecnologie che possono contribuire in modo significativo anche al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi ambientali europei fissati al 2030, in termini di riduzione delle emissioni ed efficienza energetica.

“Un tema fondamentale e che presenta un potenziale enorme– ha aggiunto Gemme dopo aver sottolineato la storica vocazione manufatturiera del nostro paese – è quello relativo alla sicurezza. Penso ai sistemi di videosorveglianza, controllo accessi e allarme come deterrente alla criminalità, alla diffusione di sistemi di rivelazione e spegnimento incendi, a quelli per la continuità del servizio elettrico (…). Penso infine alle tecnologie della domotica, che consentono la gestione integrata degli impianti.” Dati positivi si riferiscono ai comparti dell'Automazione industriale manufatturiera e di processo e Sicurezza e Automazione edifici, che hanno mantenuto un segno più positivo del fatturato totale, pari rispettivamente a + 7,1% e a + 4,5%.

All'intervento di Gemme ha fatto seguito una tavola rotonda dal titolo, "Gli scenari dell'innovazione" moderata da Luigi Manfredi, della redazione economica del TG1, a cui hanno preso parte A. Trondoli, A.D. di Metroweb; D. Mainini, Consigliere Commissione Attività produttive e occupazione Regione Lombardia; E. Valdani, professore Economia e Gestione delle Imprese, università Bocconi. Ha concluso i lavori un intervento conclusivo di Ivan Scalfarotto, Sottosegretario Ministero Sviluppo Economico.

Siamo dinanzi alla quarta rivoluzione industriale, quella delle reti e della digitalizzazione dei processi produttivi. Siamo una società connessa, in costante comunicazione, anche con le cose che ci circondano. Valdani ha messo in rilievo la magnitudo del fenomeno, di responsabilità per le aziende, di una sfida che è una “chiamata all'azione per tutti, una grande opportunità per le imprese”, che potranno beneficiare di un incremento di ricavi pari a  250 miliardi all'anno e che potrebbero invece andare incontro a 600 miliardi di euro di mancati ricavi se non sapranno innovare, compiere quello che è anche un salto culturale, necessario per seguire questo processo di trasformazione verso l'industria 4.0.

Nel corso del dibattito si è fatto riferimento ai dati come ai “giacimenti petroliferi del terzo millennio” , alla necessità di imparare a trattarli nel rispetto della privacy e a sfruttarli, e anche di infrastrutture di rete, elemento imprescindibile per far fronte alla maggiore domanda di connettività, il “vero sistema nervoso su cui si fondano e si fonderanno sempre più la società e l'industria del futuro”.

In definitiva il quadro tratteggiato dai vari contributi è più ricco di luci che di ombre perché, anche se l'Italia è per alcuni aspetti in ritardo e anche se la strada è ancora in salita, il nostro paese è ricco di eccellenze tecnologiche, forte di una decisa propensione verso l'innovazione e in grado di mettere in campo le necessarie competenze specialistiche per volgere queste grandi sfide in un'opportunità di autentico sviluppo.

 


maggiori informazioni su:
www.anie.it



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