Bruxelles - Il Garante della privacy Ue Giovanni Buttarelli ha presentato il report annuale 2014 e si è espresso in merito alla riforma europea sulla protezione dati.
Buttarelli la considera un'opportunità storica, anche se sono ancora molti i rischi in agguato. “Vogliamo essere di aiuto e per questo entro fine mese daremo un importante contributo – ha affermato Lo faremo con un app visibile su telefonini e tablet, per permettere un confronto tra le proposte esistenti, e i nostri suggerimenti”.
Secondo il garante della privacy Ue sono 110 i Paesi nel mondo che hanno abbracciato una legge in materia di protezione dati, ma che sono in procinto di rivederla alla luce delle scelte europee. Per quanto riguarda i rischi evidenziati, il Garante si riferisce all' “estrema delicatezza di ogni parola usata, perché non è una legislazione in cui si può improvvisare.
Occorre però anche non abbondare nei dettagli, perché è un testo che deve durare almeno vent'anni e serve assicurare più flessibilità. Non può prevedere regole uguali per tutti e va tenuta presente la “scalabilità” per piccole e medie imprese, ma anche per i giganti dell'informazione”. Un pericolo deriva inoltre dall'eccesso di burocrazia.
“Vogliamo una privacy più dinamica che si soffermi sulle garanzie effettivamente necessarie” ha concluso Buttarelli che auspica anche un coordinamento più efficace dei 28 garanti europei.
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