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Sicurezza: come si evolve lo scenario nazionale e quali misure occorrono

22/06/2015

ROMA - Il 13 maggio scorso la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il DM 56/2015 che ha emendato il precedente Decreto Ministeriale 269 del 2010. Secondo il sito “Prevenzione rapine e furti” è sorprendente che le modifiche non siano state oggetto di commento, anche se alcuni aspetti hanno una certa rilevanza. Lo scenario nazionale in tema di sicurezza sta evolvendosi rapidamente ed è fonte di preoccupazioni. Non è più sufficiente il concetto tradizionale della fornitura di servizi di vigilanza per la tutela dei beni, anche se estesa alle esigenze della sicurezza sussidiaria e complementare. Il Ministero dell’Interno sta valutando se aprire ai servizi di sicurezza offerti alle persone ma, sempre secondo il sito, sono tre i settori che richiedono un approfondimento, in campi ben più ampi rispetto alle regole del DM 269/10. Il primo riguarda la necessità di aprire/regolamentare forme nuove di fornitura di servizi di intelligence privata per la difesa da fenomeni criminali dove spesso non arrivano le forze dell’Ordine. Ci si riferisce al grave fenomeno del taccheggio, dinanzi al quale occorre poter comparare e mettere a fattor comune le informazioni acquisite, proponendo alle forze di Polizia le informazioni utili per concretizzare l’azione investigativa. Il secondo caso, riguarda il ruolo dei security manager e dei servizi di protezione aziendale. La UNI 10459 sul professionista della Security aziendale è stata varata, mancano le norme di processo che elevino la Security aziendale a settore specifico. Il terzo aspetto riguarda la revisione dei servizi di portierato, che non sono normati e sono completamente esclusi dalla normativa in tema di Sicurezza Pubblica. https://apps.adeiaservice.it/prevenzionerapine/



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