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Istituti di vigilanza, ASSIV tratteggia il quadro in Italia

27/04/2015

ROMA  I recenti fatti avvenuti al Tribunale di Milano hanno acceso i riflettori sul settore degli istituti che offrono servizi di vigilanza, settore che negli ultimi anni è stato oggetto di una revisione della regolamentazione. Un quadro della situazione in Italia è stato tratteggiato dall’Osservatorio Assiv (Associazione vigilanza e servizi fiduciari aderente a Confindustria) sulla base dei dati riguardanti le imprese che hanno applicato il CCNL. Le aziende che in Italia forniscono servizi di vigilanza privata sono circa 1200 e danno lavoro a oltre 60.000 addetti, 48mila dei quali hanno la qualifica di guardia privata giurata armata. Si presentano come società di capitali 844 istituti di vigilanza, 114 sono invece consorzi o cooperative, 170 le ditte individuali, una decina hanno altre forme associative. Le regioni dove si concentra il più alto numero di imprese del settore sono la Campania (168 aziende), la Lombardia (163), il Lazio (154), la Puglia (151) e la Sicilia (86). Per quanto riguarda la fascia di età prevalente delle 48 mila guardie giurate, essa è compresa fra i 35 e i 44 anni. La quasi totalità degli addetti, oltre il 93%, è di sesso maschile, in maggioranza (51%) proveniente dalle regioni del Sud Italia, il 23% dal Nord, il 21% dal Centro. Il 5% proviene da uno stato estero. Quanto è accaduto a Milano impone che sia posta la massima attenzione all'aspetto della professionalità di queste figure: le nuove norme emanate del Ministero dell’Interno, sostenute dall’Assiv, vanno proprio nella direzione di una maggiore qualificazione professionale delle guardie giurate e di una certificazione ufficiale degli istituti di vigilanza, in qualità di imprese che svolgono anche compiti di sicurezza sussidiaria alle forze di polizia. www.assiv.it

 



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