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Cresce la sicurezza percepita, boom videosorveglianza

09/08/2010
PARMA - Dall'indagine curata dall'Ascom una fotografia non priva di ombre. Ci si sente più tranquilli, ma negli ultimi due anni più del 50% del campione ha subito atti di microcriminalità. Il 6% degli intervistati ritiene necessario armarsi. Migliora il giudizio sugli immigrati

Un territorio tranquillo, almeno per il 52% dei commercianti coinvolti nell'ottava edizione dell'indagine provinciale sulla criminalità promossa da Ascom. Una percezione di sicurezza che sembra positiva, stando ai 500 esercenti oggetto di interviste telefoniche e questionari (tutte in forma anonima), anche se non mancano elementi contraddittori, come quel 55,2% che dichiara di aver subito fenomeni di microcriminalità negli ultimi due anni. Dato a cui si somma la lieve crescita di reati denunciati nel 2008-2009, secondo le statistiche della prefettura. E per la prima volta compare chi vuole fare uso di armi per difendersi.

Eppure rispetto al 2007 (anno della precedente rilevazione) la percezione del livello di sicurezza fa un considerevole balzo un avanti: è tranquilla per il 52,54% del campione, contro il 35,40% di tre anni fa. La situazione viene giudicata seria dal 33,52% (contro il 47,70%), grave dal rimanente 13,37% (nel 2007 era il 16,70%).
I risultati sono stati accolti con soddisfazione dal direttore dell'Ascom Enzo Malanca: "Registriamo spunti di valutazione positivi, perché abbiamo visto risposte ponderate. Non abbiamo rilevato fasi di crisi acuta, ci aspettavamo percezioni peggiori". Malanca ha anche evidenziato i numeri relativi a fenomeni quali pizzo e usura che nel territorio restano marginali, con soli 3 casi di estorsione e uno di usura. Il 94,73% ha risposto di non aver subito minacce o intimidazioni.

IMMIGRATI - Dati interessanti anche sull'incidenza dell'immigrazione in termini di sicurezza: nel 2007 oltre il 90% degli intervistati la riteneva un fattore negativo, oggi si scende al 69,7%, e sono in aumento anche le persone che non hanno un'opinione precisa al riguardo.

REATI - Sono in crescita i fenomeni di vandalismo, che passano dal 9,1% del 2007 al 38% del 2010. Il primato dei reati spetta ai furti, con il 63,3%, seguiti da rapine (20% circa) e scippi (intorno al 16%). Non si dispongono di confronti con la passata indagine, visto che i tre fenomeni erano stati considerati sotto un'unica voce. In crescita anche la droga con 17,5%, più 7 rispetto a tre anni orsono. Complessivamente sono stati interessati da azioni criminali il 46,70% dei commercianti, oggetto soprattutto di furti. In particolare negli ultimi 2 anni il 55,2% del campione ha subito atti di microcriminalità.

FORZE DELL'ORDINE -
Criticità per quanto riguarda l'azione delle forze dell'ordine: insufficiente per il 46,3% (più due rispetto alla passata rilevazione), sufficiente per il 39% (15,8% nel 2007), buono per l'11,3%, con un netto calo rispetto al 35,90% di tre anni fa. L'indagine ha riguardato gli aspetti quantitavi, come per esempio il tempo di risposta a una chiamata. Emerge con forza anche il problema della certezza della pena, che a giudizio degli intervistati, pregiudica o rende inutile l'azione della polizia.
Coerentemente i commercianti (64%) chiedono l'impiego di più forze dell'ordine, che come hanno ricordato i consiglieri regionali Giuseppe Villani (Pdl) e Roberto Corradi (Lega nord) sono sotto organico. Un problema da valutare anche alla luce dei tagli contenuti nella Finanziaria, così come denunciato dai sindacati di categoria. L'assessore alla sicurezza Fabio Fecci ha ricordato l'impegno assunto dal ministro dell'Interno Roberto Maroni nella sua ultima vista a Parma:"Il ministro ha garantito - dice Fecci - che è stata avviata la fase di nuove assunzioni nelle forze dell'ordine per il prossimo triennio".

VIDEOSORVEGLIANZA E ARMI PRIVATE -
Tra gli strumenti di prevenzione riscuote apprezzamento la videosorveglianza. Tra quel 36,96% che ha messo in atto misure per tutelare la propria attività i sistemi video la fanno da padrona con il 73,14%. Su questo aspetto Fecci ha ribadito la necessità di mettere in rete tutti i sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati. Sulla stessa linea il dirigente delle Volanti Roberto Cilona, che pur ammettendo il problema delle carenze di organico, ritiene fondamentale l'istituzione di una cabina di regia unificata: "Non serve mettere telecamere in ogni angolo, ci vogliono soluzioni tecniche uniche, uniformi, altrimenti l'effetto non è quello sperato. Ci vuole una camera di regia, con addetti dedicati esclusivamente alla videosorveglianza. Bisogna concentrare gli sforzi, anche con finanziamenti". Tanto più in considerazione della comparsa di un dato prima assente: il 6,6% ritiene necessario armarsi per affrontare il problema della criminalità


di Raffaele Castagno
Fonte: parma.repubblica.it



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