WELLINGBOROUGH (UK) - Secondo una recente indagine condotta da IMS Research, l’Access Control as a Service (ACaaS) offre molte più opportunità – in termini di fatturato aggiuntivo e quota di mercato conquistabile – rispetto al controllo accessi tradizionale. Lo studio, intitolato The North American and European Markets for Access Control as a Service (ACaaS), sottolinea come l’ACaaS abbia aperto il mercato a una “community” di installatori che, includendo professionisti che in passato non si sono dedicati a soluzioni hardware/software per il controllo accessi, risulta oggi molto più ampia. Altre opportunità sono poi legate agli utilizzatori finali più piccoli, come quelli con meno di 50 ingressi da gestire, e alle grandi organizzazioni che con i loro servizi coprono aree geografiche molto ampie.
E non bisogna dimenticare neppure i facility manager, ovvero i responsabili della gestione dei servizi rivolti agli edifici. Come spiega Blake Kozak, l’analista autore della ricerca, “nel caso di strutture di grandi dimensioni è frequente riscontrare che questi manager installano sistemi per il controllo accessi all’interno di ogni ufficio, con un server dedicato: l’utilizzo dell’ACaaS semplifica enormemente tutto questo”. In conclusione, l’ACaaS potrebbe essere la risposta giusta per tutti quei fornitori in cerca di nuove opportunità per accrescere la propria quota di mercato. I business familiari indipendenti e di piccole dimensioni rappresentano un target molto interessante, ma anche il settore residenziale – che ha visto molte novità sul fronte dell’automazione e delle tecnologie smart – non deve essere ignorato.
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