Con l’ingresso nel Registro speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale - istituito dal Decreto Crescita del 2019 - Urmet è ora una delle 785 imprese (una delle pochissime aziende del settore elettrotecnico ed elettronico presenti nel Registro) che hanno caratterizzato la storia imprenditoriale del nostro Paese, con i suoi prodotti iconici e i suoi brevetti internazionali.
"Siamo onorati e orgogliosi per aver raggiunto questo importante traguardo che sottolinea la nostra storia e la nostra unicità – commenta Fiammetta Cometto, amministratrice delegata di Urmet Group - consentendoci di raggiungere un’importante immagine nel panorama internazionale, identificando prodotti che incarnano l’essenza del Made in Italy e che sono diventati simboli dello stile italiano nel mondo. Il Marchio Storico premia dunque il ruolo avuto da Urmet per l’industria italiana e il valore di un brand che ha sempre portato alta la bandiera della qualità e dell’eccellenza. Essere un marchio storico rappresenta una garanzia ulteriore anche per i nostri clienti».
L'azienda, nata in Piemonte, cresciuta in Italia e con una solida presenza a livello internazionale, ottiene così un riconoscimento ufficiale. Fondata a Torino nel 1937 come Società Anonima per l’“Utilizzazione e il Recupero del Materiale Elettro Telefonico”, Urmet è una multinazionale a capitale interamente italiano, azienda principale di Urmet Group, realtà mondiale con circa 2500 dipendenti.
Protagonista delle rivoluzioni tecnologiche
Urmet si è distinta fin dall'inizio per la sua capacità di interpretare il cambiamento storico dei mercati e di essere protagonista delle rivoluzioni tecnologiche che si sono susseguite nei decenni. Il telefono analogico Bca del 1949 ne è un esempio eclatante: ha permesso alle famiglie di rimanere in contatto tra di loro, aprendo la strada a un mondo più connesso. Risale al 1958 il primo citofono, a cui seguirà una produzione su larga scala. Insieme al primo videocitofono, nel 1965, questo dispositivo ha segnato l’inizio della cosiddetta “telefonia domestica” per controllare gli ingressi di un edificio, introducendo il concetto di “sicurezza residenziale”.
Possono considerarsi prodotti iconici il primo telefono pubblico, introdotto nel 1964 e utilizzato da milioni di italiani per le chiamate urbane e interurbane. Pratico e robusto, con la caratteristica vernice martellata color nocciola, funzionava a gettoni (brevetto Urmet) e contribuì a cambiare radicalmente le abitudini telefoniche delle famiglie italiane. Con il progresso tecnologico, i gettoni telefonici furono progressivamente sostituiti dalle monete e in seguito dalla tessera prepagata, altro brevetto Urmet del 1982, che rappresenta una pietra miliare nella storia delle telecomunicazioni.
maggiori informazioni su:
www.urmet.com
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