Anche quest’anno siamo giunti con non pochi problemi al fatidico momento dell’anno in cui ognuno si prepara a tirare le somme dell’anno in chiusura e si propone nuovi propositi ed obiettivi per il nuovo anno. Lo scorso anno tiravamo le somme al termine del secondo anno di pandemia, facevamo il bilancio di obiettivi raggiunti totalmente, parzialmente o non raggiunti. Al netto dell’esito reale, eravamo comunque tendenzialmente pervasi da un senso di soddisfazione per avercela fatta, per aver superato una crisi che mai avremmo pensato di vivere e sentendoci più forti e fiduciosi guardavamo al 2022.
Ebbene, a distanza di un anno molte previsioni che avevamo fatto a fine 2021 per il nuovo 2022, quello che per molti attori economici rappresentava l’anno della rinascita e della ricostruzione, rimangono ahimè disattese e lasciano un po’ di amaro in bocca. Ancora una volta però, ci riteniamo, in linea di massima soddisfatti per i risultati raggiunti, giustifichiamo i nostri insuccessi dando la colpa a tutti quei fattori esogeni (guerra, caro energia, mancanza di forza lavoro, rincaro materie prime, ecc.) che hanno influenzato negativamente il nostro business e, seppur leccandoci le ferite, ci facciamo i complimenti e ci diamo una pacca sulla spalla. Alla fine non è stata colpa nostra!
Giuseppe Ligotti - Consulente in gestione HR Profittevole - prosegue questa analisi nel suo articolo.
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