CONI e ANI-sicurezza, protocollo d’intesa per opportunità lavorative per gli atleti nel settore sicurezza

E' stato sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo di intesa tra CONI Comitato Olimpico Italiano e ANI-sicurezza, Associazione Nazionale Imprese di Sicurezza, principale polo associativo del settore dei servizi di sicurezza privata con oltre 20 mila addetti. Obiettivo dell'accordo, che ha durata decennale, è la creazione di nuove opportunità lavorative per gli atleti nel settore della sicurezza.

“In un momento storico caratterizzato da forte incertezza e instabilità, il settore della sicurezza intende far la propria parte, contribuendo alla creazione di nuove opportunità occupazionali, anche attraverso una proficua collaborazione con il mondo dello sport”, dichiara Lorenzo Manca, Vicepresidente Vicario di ANI-sicurezza (nella foto con Giovanni Malagò, Presidente del CONI), che aggiunge: “Il binomio sport-sicurezza è vincente. Valori e capacità che si apprendono e si coltivano attraverso lo sport, come resilienza, determinazione, rispetto delle regole, sono caratteristiche preziose e particolarmente rilevanti per lavorare nel mondo della sicurezza. Sono orgoglioso di avviare questa partnership di lunga durata con il CONI”.

Nuove competenze per gli atleti

Il documento recepisce le linee guida nazionali sulla dual career deliberate dal CONI, creando opportunità per gli atleti, in attività e a fine carriera, di ottimizzare il tempo rimanente rispetto agli impegni sportivi, e di imparare attività in grado di ampliare le proprie competenze, in attesa che un domani possano trasformarsi in concrete possibilità di impiego e di crescita personale e professionale.

Con tale protocollo, le imprese aderenti ad ANI-sicurezza si impegnano a inserire nei quadri lavorativi atleti provenienti dalle federazioni sportive nazionali e dalle discipline sportive associate riconosciute del CONI, con opportunità di impiego coerenti con la carriera sportiva svolta, delineando una valida alternativa in dual e post career rispetto alle scarse opportunità attualmente presenti sul mercato del lavoro.