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PA digitale: sono "maturi" 41 Comuni capoluogo

29/06/2022

Avviato con la pandemia, prosegue il percorso di digitalizzazione dei comuni italiani, trainato  dal Pnrr. Nel 2022 risulta infatti cresciuto il livello generale di maturità digitale delle realtà locali, si attenua il divario tra il Nord e il Centro Sud Italia e anche quello tra le amministrazioni più grandi e quelle minori. Questa è l'immagine restituita dall’Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da Fpa, società del gruppo Digital360, per Deda Next  (nuovo nome di Dedagroup public services).

I dati dell'indagine sono stati illustrati nel corso del recente convegno “PA digitale 2026: la maturità digitale dei Comuni rispetto agli obiettivi del Pnrr”.

Dati confortanti 

Come accennato, l’indagine ha analizzato il livello di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; digital Pa, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (Spid, Cie, PagoPa, AppIo); digital openness, che misura il grado di apertura delle amministrazioni comunali in termini di numerosità e interoperabilità degli open data e il livello di comunicazione, tramite i canali social, con i cittadini.

La ricerca è basata sul modello Ca.Re (Cambiamento realizzato) di Deda Next, rivisto quest’anno nei suoi indicatori per allineare le metriche di rilevazione al raggiungimento dei target quantitativi della Missione 1, Componente 1 del Pnrr, dedicata a Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pa (M1C1).

I livelli delle varie realtà

Risultano essere 41 le città che nell'anno in corso hanno raggiunto un buon livello di maturità digitale (sono 25 in più rispetto alle 16 del 2021). 10 tra queste ottengono il punteggio più alto nei ambiti analizzati (Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Lodi, Milano, Modena, Padova, Pisa e Roma Capitale), evidenziando un interessante mix dimensionale e geografico. Rispetto allo scorso anno risulta più ridotto il numero dei Comuni che si collocano nelle fasce inferiori: quelli in fascia medio-alta passano da 50 a 42, quelli in medio-bassa da 36 a 25, quelli a livello più basso da 8 a 2.

Tali progressi hanno un riscontro anche nell'attenuazione delle differenze dovute a fattori strutturali come la collocazione geografica e le dimensione dell’ente (a livello generale, questi fattori hanno ancora un peso). Nella fascia medio-bassa si ha ancora una prevalenza di città appartenenti al Mezzogiorno (15 su 25) e di realtà di piccole dimensioni (14 su 25), ma queste differenze si attenuano.

Tra le 41 città che evidenziano livelli più alti di maturità, anche se prevalgono le realtà settentrionali (12 sono localizzate nel Nord-ovest, 15 nel Nord-est), si registra anche la presenza di 7 città del Centro-Italia e altrettante realtà appartenenti a Regioni del Mezzogiorno: Bari, Cagliari, Catania, Lecce, Palermo, Pescara e Vibo Valentia. Da segnalare infine che tra queste 41 città in fascia più alta vi sono anche 7 realtà piccole: Cuneo, Lecco, Lodi, Rovigo, Siena, Verbania e la già citata Vibo Valentia. Anche nella fascia medio-alta si posizionano un buon numero di città di piccole dimensioni (14).

(Fonte: www.corrierecomunicazioni.it)

 



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