Le segnalazioni di incidenti causati da utilizzo improprio di droni in modo involontario o volontario stanno aumentando rapidamente: i siti oggetto di potenziale attacco o di semplice ricognizione sono di varie tipologie, dalle infrastrutture critiche come le centrali nucleari, gli aeroporti, le case circondariali, sino ai siti ad alta frequentazione come gli stadi.
Gli attacchi potenzialmente effettuabili con i droni sono molto variegati, fra i più noti citiamo:
• riprese di siti governativi o commerciali - ricognizioni su siti sensibili per pianificare un attacco successivo o per acquisire dettagli riguardo brevetti industriali o proprietà intellettuale di siti commerciali;
• trasporto e contrabbando di prodotti illeciti - un caso tipico è quello dell’utilizzo dei droni per trasportare armi, droga, cellulari all’interno di zone protette come le case circondariali;
• attacco armato - il drone viene equipaggiato con sostanze esplosive, chimiche o biologiche in grado di arrecare un danno con il semplice spargimento o attraverso la collisione con un target prefissato;
• disturbo o blocco di attività critiche - ad esempio l’invio di droni in zone aeroportuali che possono causare, nei casi più seri, anche il blocco delle attività aeroportuali.
Donato Preite - CTO di Crisma Security, approfondisce ulteriori aspetti di questa trattazione.
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Privacy Officer e Consulente della Privacy nel settore Videosorveglianza
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