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Ricerca dell'Osservatorio Internet of Things: in Italia 3,9 milioni di oggetti intelligenti interconnessi nel 2011

02/04/2012

MILANO - Una ricerca dell'Osservatorio Internet of Things, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica e Informazione e il supporto di alcune importanti aziende, ha evidenziato un dato significativo: sono 3,9 milioni gli oggetti intelligenti interconnessi in Italia nel 2011 (+13% rispetto al 2010), a cui si aggiungono 34 milioni di contatori elettrici. Si rileva anche che la maggior parte delle applicazioni evolute sono ancora a uno stadio embrionale o sperimentale. Lo studio ha identificato e preso in analisi gli ambiti applicativi dell'Internet of Things in Italia e nel mondo. Negli oltre 350 studi di caso si è inteso individuare i progetti più interessanti, stimare il livello di diffusione e valutare i benefici del paradigma dell'Internet delle cose. Tre i filoni di ricerca verticali di particolare interesse: Smart City, Smart Home & Building, Smart Energy & Gas Metering. Sono stati analizzati lo stato dell'arte e degli sviluppi attesi delle tecnologie, con il supporto del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano e dell'Rfid Solution Center.

Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell'Osservatorio Internet of Things, ha posto in evidenza come l'Internet of Things possieda un potenziale applicativo "sterminato", affermando che "certamente inciderà progressivamente sul tessuto economico e sociale di ogni nazione, anche se la velocità di diffusione nei diversi ambiti applicativi non sarà omogenea". Dei quasi 4 milioni di oggetti interconessi tramite rete cellulare, l'ambito più rilevante è lo Smart Car è del 43% (in riferimenti al numero di oggetti connessi), seguito dallo Smart Metering e lo Smart Asset Management nelle Utility (32%), lo Smart Home & Building (10%), in particolare per soluzioni relative ad antintrusione e videosorveglianza e, in seconda battuta, la gestione di impianti da remoto. Gli ambiti applicativi più consolidati, almeno per quanto riguarda il nostro paese, riguardano soluzioni semplici, con oggetti dotati di una sola funzione specifica, che riflettono solo parzialmente le caratteristiche di apertura e raggiungibilità che caratterizzano l'Internet delle cose.

Ne sono esempi l'antintrusione e la videosorveglianza (Smart Home & Building, Smart City & Smart Environment), la gestione delle flotte aziendali (Smart Logistics), la tracciabilità di "oggetti di valore" come apparecchiature elettrobiomedicali e la manutenzione di dispositivi e impianti (Smart Asset Management), il monitoraggio del traffico cittadino tramite telecamere o spire conduttive e la localizzazione dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico (Smart City & Smart Environment). Tra le soluzioni consolidate vicine al paradigma Internet of Things, ovvero caratterizzate da una maggiore raggiungibilità degli oggetti e, in alcuni casi, da funzionalità di elaborazione dati in locale, ci sono i contatori intelligenti per la misura dei consumi elettrici (Smart Metering elettrico), le soluzioni domotiche per l'energy management, la sicurezza delle persone e la gestione di scenari ambientali (Smart Home & Building), i servizi di infomobilità e i box Gps per la localizzazione dei veicoli privati e la registrazione dei parametri di guida (Smart Car). Gli ambiti "sperimentali" in Italia presentano invece poche applicazioni esecutive e molti progetti pilota. Vi sono poi ambiti in cui il valore delle soluzioni è stato solo immaginato a livello di concept, con sperimentazioni di piccola scala, le più avanzate delle quali sono quelle in ambito energetico (Smart Grid).

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