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Coronavirus e comparto Sicurezza

Coronavirus e mercato della sicurezza: progettare il “dopo” secondo Eter Biometrics Technologies

08/05/2020

Casinalbo di Formigine (MO) – Il Coronavirus ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo il 23 febbraio. Da lì è storia, una storia che scriviamo giorno dopo giorno e di cui non sappiamo il finale. Quello che è chiaro è che il mondo come lo conoscevamo prima non esisterà più: dovremo riscriverlo noi. Il comparto sicurezza è solido, e con la fase 2 si adatta alle nuove emergenze, preparandosi al "dopo". Un "dopo" che tutti siamo chiamati a disegnare mettendo a fattor comune professionalità, intelligenze e knowhow. Abbiamo intervistato alcuni operatori per un primo brain storming


“Ci troveremo a fronteggiare un periodo molto duro, nel quale occorrerà stringere i denti e lavorare più intensamente; sarà però un periodo costellato di nuove opportunità da cogliere”, intervista ad Andrea Giacobazzi, Direzione Tecnica Eter Biometrics Technologies 


 Come vi siete riorganizzati per gestire l’emergenza?

Nel primo e più grave periodo di emergenza, in un clima quasi surreale, abbiamo cercato di organizzarci al meglio per dare continuità al servizio di supporto ai nostri clienti, installatori e distributori, pur attenendoci alle restrizioni imposte dalla situazione che ci siamo trovati a fronteggiare. La maggioranza del personale ha svolto la propria attività in smart working, in sede hanno operato invece il magazziniere e i titolari, rispettando sempre le distanze di sicurezza previste dalle normative. Sono stati inoltre annullati tutti i meeting “dal vivo” con clienti e fornitori: gli incontri si sono svolti in forma virtuale, utilizzando i più comuni software di comunicazione. Ritengo occorra fare tesoro di questa esperienza, perché ci ha insegnato come molti aspetti del lavoro possano essere esaminati, valutati, discussi e decisi senza spostarsi dalla propria sede, anche se ovviamente non è possibile, né auspicabile, rinunciare all’incontro reale: gli incontri dal vivo hanno una carica comunicativa ed empatica molto diversa, e rendono il lavoro più vario e affascinante.


Quali sono le sue previsioni e le aspettative per il post Coronavirus?

Sicuramente questa pandemia lascerà un segno indelebile in tutti noi, sia sul piano psicologico (l’esperienza inedita e traumatica della quarantena, o ancor peggio, la perdita dei propri cari), sia dal punto di vista aziendale: l’inevitabile calo del fatturato e il conseguente rischio di tensione finanziaria sono problematiche che tutti ci troviamo ad affrontare. Di contro, questa situazione di emergenza senza precedenti ha stimolato nuove esigenze e ha sviluppato il mercato di nuovi dispositivi, sia per il distanziamento sociale, che per la rilevazione della temperatura e il conteggio persone, aprendo quindi, paradossalmente, nuove fiorenti linee di business. Ritengo quindi che ci troveremo a fronteggiare un periodo molto duro, nel quale occorrerà stringere i denti e lavorare più intensamente; sarà però un periodo costellato di nuove opportunità da cogliere. Restiamo comunque fiduciosi nella capacità imprenditoriale, nella volontà e nella creatività degli Italiani, nell’economia del nostro paese, ricca di eccellenze, con la convinzione che ci riprenderemo e ritorneremo più forti di prima.


Di quale messaggio secsolution.com potrebbe farsi portavoce?

Un messaggio di ottimismo e incoraggiamento a tutti i player del settore, e dell’economia Italiana in generale, a non mollare e a tenere duro: verranno tempi migliori.

 



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