LONDRA – Sebbene l'epidemia di coronavirus abbia avuto finora un impatto relativo sul mercato della videosorveglianza a livello globale, è sempre dietro l’angolo il rischio di una frenata, a causa del calo della domanda e di un potenziale “collo di bottiglia” nella produzione, determinato dalla carenza di manodopera e di componenti in Cina. È l’analisi che emerge dal recente rapporto divulgato da Omdia, società globale di ricerche di mercato in ambito tecnologico, in cui è confluita IHS Markit.
Nel 2019 la Cina ha rappresentato il 90 % della produzione globale di telecamere di videosorveglianza e il 45 % delle entrate del mercato mondiale. Di conseguenza, qualsiasi interruzione della produzione, determinata dall’emergenza sanitaria in corso, potrebbe causare un contraccolpo significativo sul mercato globale della videosorveglianza, che nel 2019 ha sfiorato i 20 miliardi di dollari, secondo un precedente rapporto di Omdia.
“Dato che la Cina è il più grande produttore e consumatore mondiale di telecamere di videosorveglianza, è inevitabile che il paese eserciti un'influenza decisamente rilevante sul mercato globale di questi prodotti", ha spiegato Tommy Zhu, analista senior per l’area videosorveglianza, presso Omdia. La Cina è inoltre la patria di numerosi importanti fornitori di obiettivi, sensori CMOS e diversi componenti impiegati anche nelle telecamere e in altri dispositivi di videosorveglianza.
Nell’analisi, oltreché alle difficoltà di produzione, un’attenzione particolare è stata rivolta ai problemi di trasporto e logistica: anche questi stanno impattando in misura consistente sulla fornitura di dispositivi di videosorveglianza. Diversa invece appare la situazione del mercato globale delle apparecchiature di allarme antintrusione: il COVID 19 influenzerà in misura minore l’andamento di questo mercato, dal momento che i produttori cinesi rappresentano meno del 10% delle entrate globali delle apparecchiature di allarme. A questo si aggiunge che solo il 4% della domanda proviene dagli utenti finali in Cina, poiché i produttori di sistemi di intercom e telecamere a circuito chiuso hanno integrato funzionalità di antintrusione nei loro prodotti, si legge in un altro documento elaborato da Omdia.
Cosa ci si deve aspettare, in conclusione, per il mercato della videosorveglianza? Con la piena consapevolezza di trovarsi in una situazione di attesa, gli analisti di Omdia si limitano a caute (e prevedibili) considerazioni. Nella migliore delle ipotesi, contenendo con successo l’epidemia entro la fine di marzo e con la ripresa dell’attività entro aprile, l'impatto del coronavirus sul mercato della videosorveglianza sarà ridotto. Se così non fosse, gli effetti dell’epidemia sull'industria della videosorveglianza, come su molti altri mercati, non potranno che essere gravi e portare a revisioni drastiche delle stime di crescita per il settore.
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https://technology.informa.com/621424/coronavirus-threatens-to-disrupt-199-billion-video-surveillance-market
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